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Dal Ghana a Roma, la grande ascesa del “cardinal Lunedì”

di Lucio Brunelli

«Il mio nome è Lunedì». Il cardinale ghanese Kodwo Turkson, si diverte un mondo a vedere la faccia dei giornalisti occidentali che si accostano alla Chiesa africana come i primi esploratori inglesi guardavano agli amuleti dei pigmei. «È proprio così», ride il porporato di colore. «Il mio primo nome è Kodwo che significa, appunto, lunedì. Una volta era diffusa tra la mia gente l’usanza di dare ai figli il nome del giorno della nascita. Tra i miei nove fratelli ci sono due Venerdì e tre Domeniche. Io sono il solo Lunedì».
Solido nella dottrina, non rigido nelle sue applicazioni morali, Turkson, 61 anni, ha svolto in modo apprezzato da tutti il ruolo di relatore al recente Sinodo sull’Africa. È il più giovane cardinale del continente. Di lui sentiremo parlare ancora. Il papa gli ha affidato un incarico importante, che lo obbligherà a trasferirsi a Roma: presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Prende il posto del cardinale Raffaele Martino. La notorietà di Turkson sulla stampa internazionale è dovuta invece all’ormai celebre battuta sull’eventualità di un papa nero. «Why not?» rispose, con disarmante semplicità, nella prima conferenza stampa del Sinodo.Per gli amanti della storia, ci sono già stati, nei primi secoli, tre santi papi africani: Vittore I, Melchiade e Gelasio I.

DOPO L’AFRICA, IL MEDIO ORIENTE
Respiro universale della Chiesa cattolica (salvezza dalla claustrofobia della politica italiana). Concluso il Sinodo africano si è già messa in moto la macchina organizzativa per la prossima Assemblea speciale sul Medio Oriente (ottobre 2010). Riunirà in Vaticano i capi delle antiche chiese della Terra santa, dai caldei iracheni agli arabi cristiani della Palestina, dai melchiti siriani ai maroniti libanesi. Benedetto XVI consegnerà lo strumento di lavoro del Sinodo il prossimo mese di giugno a Cipro. Prima visita di un Papa nell’isola divisa fra turchi e greci.

ipse dixit
«Le società multinazionali devono cessare la devastazione criminale dell’ambiente per il loro ingordo sfruttamento delle risorse naturali. È una politica miope quella di fomentare guerre per ottenere profitti rapidi dal caos, al prezzo di vite umane e di sangue. È possibile che nessuno sia capace e voglia interrompere questi crimini contro l’umanità?». (Messaggio finale del Sinodo sull’Africa)

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