Cultura

Dal Forum Indynetwork, per capire gli anti G8

Le opinioni degli anti G8, nel forum sul G8 ospite del sito Bububu.it, fra i tanti siti che hanno promosso Indynetwork

di Redazione

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ESSERE O ESSERCI
La lettura di Vita in queste settimane mi ha riempito di domande, e questo mi sembra un buon segno. Mi spiego: sono completamente contrario all’infausto consesso dei grandi… ma provo anche ribrezzo per le forme disorganizzate, impulsive e inutili del dissenso tuttora in auge. E non penso neanche che sia motivato dalla poca disponibilità di discussione dei governi… chi si sa organizzare lo fa a prescindere dai luoghi concessi, aperti o protetti… Anzi: dirò di più… chi vuole lottare può farlo ovunque, ogni giorno con se stesso e con gli altri. Partendo dalle piccole cose, dai piccoli rapporti umani, dalle piccole grandi rivoluzioni che non hanno bisogno dell’assenso/dissenso dei grandi… chiunque essi siano. Se imparassimo ad autoreferenziarci andremmo davvero a La Spezia, come Grillo ha invitato a fare proprio su Vita, o a Sulmona, o a Catania, o a Urbino, o a Pisa; andremmo davvero ovunque sentissimo di essere noi stessi… liberi davvero di partire o restare a prescindere dal G8! Il problema è sempre: essere o non essere; non esserci o non esserci!

LA MIA IDEA PER DIRE NO
È vero, quando una persona ci crede a certe idee, viene spontaneo applicarle nella vita di tutti i giorni e le trasmette agli altri così…però quando un’idea è forte, è sentita, quasi a diventare una spinta naturale,strettamente legata al senso di appartenenza all’umanità, allora non c’è altro di più bello di persone che si uniscono spontaneamente (disorganizzate e temporanee)a rappresentare quell’idea. È simbolo di un’energia umana che ancora c’è. Certo che non è necessario andare tutti a Genova, ma è bellissimo che qualcuno ci sia. Sia essere che esserci sono entrambi atti di CORAGGIO, caratteristica di personalità che andrebbe re-insegnata al posto della qualità “scendere a compromessi”.

TROPPI COMPROMESSI
Avolte “scendere a compromessi” è un grandissimo atto di coraggio; il compromesso di per sé non è negativo, anche se, ed in questo ti do ragione, allo stesso modo non è sempre vero che la virtù sta in mezzo;aggiungerei che un’altra cosa che andrebbe re-insegnata è la capacità di analisi critica e l’accantonamento di ogni forma di pregiudizio.

ESSERCI PER ESSERE
Onestamente a me piacerebbe di più “esserci” in 10, in 100, in 500.000 o in un milione, tutti fortissimamente “anche” contro il G8, un giorno che apparentemente non c’entra un cavolo in un luogo che apparentemente non c’entra un cavolo, a manifestare per una piccola circostanza che c’entra… c’entra. La storia ci ha insegnato quanto sia poca cosa la valenza dei riflettori (una generazione “ha perso” anche per questo) che può anche re-insegnare una personalità ma davvero non ri-fondarla… qui torno all’”essere”. Chi insegna e chi è d’esempio col suo comportamento quotidiano… vado random… i mostri che combattiamo siamo noi stessi? W il contro G8 minuto per minuto, respiro per respiro, atto per atto…e w l’energia e il coraggio… e w me e w te

CIO’ CHE CONTA
Non so se esserci o non esserci (a Genova) sia la vera questione, al di la di ciò conta la presa di coscienza di una buona parte della popolazione, sulla questione della spartizione arbitraria delle ricchezze della terra a favore solo del 20% della popolazione mondiale. Ma la contestazione al G8 ha molti nemici e uno, assai pericoloso, è la disinformazione e la manipolazione dell’informazione. Alle ragioni della contestazione vengono riservate pochi spazi mentre ampi servizi sono dedicati alla preparazione dell’inevitabile scontro: dall’equipaggiamento anti-sommossa dei Poliziotti, all’equipaggiamento anti-manganelli dei dimostranti e addirittura alle tute anti-intossicamento da gas lacrimogeni che indosseranno i medici e gli infermieri delle autoambulanze, mobilitate per l’occasione. Genova come un ring o un circo romano, e’ un grande show-business per giornali e TV, vedrete che audience! E’ questa la notizia, l’unica, che ‘passa’ e che resta nella mente. A questa manipolazione dobbiamo rispondere con massima serietà, e per questo forse “esserci” fisicamente e PACIFICAMENTE a Genova sarà importante anche per dare una risposta netta a chi si aspetta uno spettacolo di devastazione. Se non avranno nessun pretesto per parlare di manganellate e vetrine spaccate, saranno costretti a parlare, finalmente, delle ragioni della contestazione.

PIU’ FORTE IL SILENZIO
Contro la spettacolarizzazione ad ogni costo proporrei il silenzio. Lo sguardo di migliaia di persone con la bocca chiusa come lo è quella di chi muore di fame ai confini dell’Impero. Il silenzio è d’oro… bello davvero se si riuscisse a fare… e per me non sarebbe spettacolo proprio perché “non dice niente”. Ve la vedete sta notizia: “Tacciono in 500.000 a Genova”. Ok… poi dovrebbero dire qualcosa… perché tacciono? Dovrebbero cercare di spiegare…E… se per caso i giornalisti non avessero materiali… be’ glieli mandiamo noi!!! Zitti zitti… il silenzio è d’oro!

ESSERCI, VALE ESSERCI
Vorrei dirvi che pur condividendo il presupposto di manifestazione non violenta trovo imprescindibile andare a Genova per esserci, per non lasciare la piazza a chi con gesti gratuiti e teppistici potrebbe trasformare la manifestazione in un azione di guerriglia urbana, in una “privata” guerra fra manifestanti e forze dell’ordine, ma soprattutto per dimostrare al Governo che il “suo” popolo ha il diritto ed il volere di manifestare: Dico il “suo popolo”, perché volenti o nolenti, votanti o astenuti, ora tutti e 60 milioni di italiani che siamo, ci troviamo ad essere rappresentati da ‘sta manica di dubbi figuri e quindi tanto vale dimostrare loro che non ci chiuderemo in un silenzio stizzito e supino.
Intendiamoci, avrei scritto le stesse cose (anzi probabilmente di peggio) se il governo fosse stato di quel fantomatico centro sinistra (fantomatico per ciò che concerne la sinistra!) Recuperare la piazza è sempre un modo per recuperare visibilità ed anche se per dieci servizi televisivi su Genova, uno solo dovesse parlare del reale perché centinaia di migliaia di persone si sono trovate, beh sarebbe sempre un primo risultato. Occorre sicuramente essere persone coscienti e responsabili nella nostra vita di tutti i giorni, come cittadini e consumatori, ma non vedo perché rinunciare a trovarci tutti insieme.

MI RACCOMANDO, LIBERI
Come io posso uscire dall’ingranaggio?, ovvero come io posso “essere”. La mia idea, in parte confermata da questo forum, è proprio che il problema esistenziale individuale (soprattutto nel suo divenire morale) sia la base reale del problema. Diceva qualcuno: “I mostri che combattiamo siamo noi stessi”. Ecco che, al di là dell’evento eccezionale, se davvero ci crediamo, per 365 giorni all’anno, noi possiamo essere.
Ma come? In che cosa? Proprio partendo dalle piccole cose quotidiane, ognuno realmente con quello che è in grado di fare nel suo piccolo: in famiglia, al lavoro, nelle chiacchiere con gli amici, nei forum.
Io credo che la malattia del sistema si manifesti non tanto con gli oggetti materiali (computer, dvd, i mac panini) ma proprio nei comportamenti: un padre può applicare alla lettera il comportamento del G8 quando non “ascolta” un figlio; o uno dei propri sottoposti (magari precari) gli stessi atteggiamenti ricattatori che i “grandi” assumono nei confronti del debito terzomondista.
Siamo sicuri di esserne fuori? Solo dopo l’analisi attenta di noi stessi può nascere un unione collettiva “nuova” che non sia solo l’aggrapparsi ad uno stereotipo di protesta ma un vero “io sento”… “io sono”.
Ma quanto è difficile essere “multinoici” (che vuol dire avere dentro di sé i colori del mondo): la calamitica potenza del conformismo dei comportamenti e delle azioni è forte… l’”aknoia” risucchia i gabbiani dentro di noi e li affoga nel “pessimismo” o nell’”ottimismo” e comunque nel demone che rende gli opposti identici. è la stasi certa: cambiare tutto per non cambiare niente! Solo perché non si fa attenzione all’uomo… all’uomo che ciascuno di noi è prima di divenire gregge instupidito al comando o alla rivolta.
Questo forum potrebbe diventare luogo di racconto del quotidiano…
Sul G8… sì ci andrò: ci andrò solo con me stesso e ho intenzione, a breve, di lanciare un appello alle mille solitudini che vorranno unirsi a me, piene di dubbi, di limiti ma proprio per questo di una sincera forza umana che sola può lottare a lungo fuori dagli schieramenti e dai flussi di strada che camminano per noi.

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