Cultura

Dal fallimento all’autogestione. La storia di una cooperativa ediliza

Il libro, di Andrea Vecchia edito da Ecedizioni, racconta l'esperienza di "Nuovo Auspicio”, dagli ann9i '80 ad oggi

di Redazione

La storia della Cooperativa edilizia “Nuovo Auspicio” è una duplice storia: la prima è la consueta storia di un fallimento per truffa, la seconda è la storia della costruzione autogestita da parte dei soci truffati dei loro 870 appartamenti.

Nei primi anni settanta prende avvio la prima storia per terminare nel 1980 con un catastrofico fallimento provocato da promotori truffaldini legati al sistema politico. La seconda storia racconta come dopo due anni di sofferenze e di autorganizzazione, i soci truffati prendono in mano la cooperativa e nel 1987 entrano nelle case che sono riusciti a realizzare facendo affidamento sulle proprie forze e capacità.  Quelle case sono costate la metà dei prezzi del mercato e ora valgono un quarto più di quelle adiacenti.

Il libro sarà presentato domani (21 marzo), dalle 18 alle 20,30, nell'Aula Magna del Liceo Croce (Via Bardanzellu, 7), che si trova proprio vicino alle abitazioni della Nuovo Auspicio. Nel corso del pomeriggio alunni, che abitano in cooperativa, leggeranno alcuni brani. Interverranno poi Walter Tocci, Presidente della Circoscrizione V negli anni 80; Gregorio Arena, Presidente del Laboratorio per la sussidiarietà; Don Roberto Sardelli, animatore di lotte per la casa nelle periferie di Roma; Alessandro Radicchi, Presidente di Binario 95 e della EC edizioni al quale andrà il ricavato delle vendite per un progetto di housing per persone senza fissa dimora. Non mancherà la poesia e la musica grazie a Gilberto Scaramuzzo e Mauro Pallagrosi. Prenderanno la parola anche gli ospiti di Binario 95 (Centro per il recupero di persone senza fissa dimora alla Stazione Termini) e i protagonisti della storia della “Nuovo Auspicio”.

Infine la proiezione del cortometraggio sulla cooperativa dal titolo “Casa dolce casa” del regista Silvano Agosti che porterà la sua testimonianza.

Nel libro è raccontato come questa impresa sia stata possibile: a partire dalle illusioni iniziali descrive la truffa; ricostruisce le lotte dei soci per il riconoscimento delle perdite subite e il coinvolgimento dell’opinione pubblica romana; proseguendo con le vicende che hanno portato il sistema politico a emanare una legge ad-hoc per recuperare le proprie responsabilità; descrivendo come sia stata possibile la realizzazione di ben 870 appartamenti da parte di chi non aveva alcuna esperienza del mercato dell’edilizia; per narrare le dinamiche sociali di un nucleo cittadino con un numero di abitanti superiore alla media dei Comuni italiani e le alterne stagioni dell’impegno per la socialità nel comprensorio.

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