Non profit

Dal Castello alla Triennale 5.200 modi per godersi il bello di Milano

Gli "animatori" di Ad Artem

di Redazione

La prima parola che usa Adriana Summa (nella foto) per raccontare il lavoro di Ad Artem (www.adartem.it) a Milano è “passione”. Per la bellezza straordinaria – e spesso sconosciuta – dei musei cittadini, per la bellezza delle opere, per l’opportunità di crescere attraverso l’arte.
Ad Artem, costituita nel 1993 intorno a un gruppo di amici neolaureati, oggi rappresenta il passepartout per conoscere i tesori della città, dal Castello Sforzesco al Museo Diocesano, dalle mostre alla Triennale e a Palazzo Reale fino alle vie e ai palazzi più monumentali. Nell’ultimo anno, oltre 130mila persone, tra grandi e bambini, hanno partecipato alle 5.200 attività proposte, tra visite guidate, laboratori didattici, percorsi animati, campus artistici.
Una delle esperienze più all’avanguardia mai realizzate nella fruizione dei musei è quella che Ad Artem ha costruito presso il Museo Diocesano, dove da dieci anni si tengono i “campus artistici” per i bambini durante le vacanze scolastiche. «È il risultato di una felice collaborazione con la direzione, che ha fatto una precisa scelta: non temere la presenza dei piccoli, le voci alte, qualche corsa attraverso i corridoi, i bagni sporchi di colore dopo le attività di laboratorio. Per tutto l’anno, poi, il Museo Diocesano dedica spazi alle famiglie, in modo che la visita diventi un’esperienza comune e non soltanto un contenitore di attività a misura di piccoli», spiega Summa.
L’altra “casa” di Ad Artem è il Castello Sforzesco. «Non un museo, un sistema di musei. Un luogo complesso dove contenuto e contenitore hanno un valore straordinario», spiega. Dopo anni di fama e splendore, i musei del Castello stanno vivendo un periodo di difficoltà. «La città vive il monumento, lo attraversa, ma è spesso all’oscuro dei tesori che racchiude», prosegue l’esperta. «Su tutti, ricordo la Pietà Rondanini di Michelangelo. Quanti milanesi sanno che esiste, che si può ammirare nel cuore della città? Le collezioni del Castello sono un forziere inesauribile: dipinti, affreschi, sculture, ceramiche, porcellane, gioiellerie, ferri, armi. Dopo aver creato laboratori didattici che hanno avuto grande successo, negli anni Ad Artem ha sviluppato tutte le potenzialità della struttura: itinerari attraverso le merlate e i sotterranei, visite guidate notturne, percorsi animati con attori per tuffarsi nelle varie epoche, visite multidisciplinari per guardare un periodo storico, ad esempio il Rinascimento, attraverso tutta la gamma della produzione artistica a disposizione, dai dipinti ai gioielli. «È un lavoro imponente, che si basa sul lavoro stabile di quattro dipendenti e almeno 40 collaboratori tra divulgatori ed esperti dei laboratori», sottolinea Adriana Summa.
Una delle grandi scommesse della sua società è stato infine il contatto con gli insegnanti. «Sono la chiave di volta per stimolare la curiosità e la voglia di conoscere dei bambini e dei ragazzi, perciò ogni anno li invitiamo ad “anteprime” gratuite», conclude Summa.

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