Mondo

Dal Brasile a Milano … in treno

di Paolo Manzo

Chi scrive è residente all’estero, per la precisione a San Paolo del Brasile. Bene, sia io che mia moglie abbiamo ricevuto l’ultimo fine settimana una cartolina dall’Ufficio di via Messina 52 del comune di Milano. Il capoluogo lombardo, del resto, è la nostra ultima residenza italiana. Preoccupati che potesse essere l’ennesima multa per divieto di sosta risalente al secolo scorso,apriamo subito la missiva. Sollevati leggiamo che, in realtà, trattasi di una comunicazione fatta in vista delle elezioni europee e dei due turni delle amministrative, un periodo temporale compreso tra il 6 e il 21 giugno. In sintesi: il comune di Milano ci offre la possibilità di fruire, entrambi, di un sostanzioso sconto sul biglietto di andata e ritorno San Paolo – Milano – San Paolo.
Sorpresi e felici facciamo subito i piani per un viaggio estivo in Italia. La mente vola e i pensieri si accavallano rapidi: voteremo e ne approfitteremo per visitare parenti e amici che non vediamo da mesi, voteremo e torneremo a Bergamo alta per un week-end romantico con annessa visita al centro storico e alla Cappella Colleoni, poi di fisso una bella cenetta a base di “casonsei”, taleggio e Valcalepio rosso. Del resto l’arte e la cucina di qualità sono i due elementi che più mancano a chi dall’Italia decide di trasferirsi in Sud America. Peccato che, anche in questo caso, i sogni svaniscano all’alba. Il mattino seguente, infatti, rileggo a mente fredda sino alla fine la missiva del Comune di Milano e la delusione più cocente s’impadronisce di me. Due righe sotto la proposta di sconto San Paolo – Milano – San Paolo infatti dal comune di Milano puntualizzano che lo sconto vale solo per i tragitti … in treno. Sì, avete letto bene, per ottenerlo ci si deve presentare in stazione con in mano la missiva e il passaporto. Ora, con tutta la buona volontà, dal Brasile per il momento non vi sono rotaie che collegano al “Bel Paese”. Certo gli ottimisti potranno ribattere con Lorenzo de’ Medici – del “doman non c’è certezza” – e sostenere che, dopo il ponte sullo stretto di Messina, la prossima grande opera sarà l’alta velocità con annesso Freccia Rossa San Paolo – Milano. Rimanendo tuttavia legati alla realtà dei fatti, la domanda che tutti qui si fanno è: dato che la missiva è costata all’erario pubblico 0,85 centesimi di euro e a riceverla non siamo stati solo io e mia moglie ma anche gli altri 400mila italiani residenti in Brasile e iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), dal momento che tutti noi viviamo in un Paese che – al momento ripeto – in nessun modo può essere collegato all’Italia via treno, era proprio necessaria questa comunicazione? Inoltre, soprattutto in un momento di crisi come quello in cui versa oggi l’economia mondiale, i circa 340mila euro spesi per informare gli italiani residenti in Brasile non potevano essere impiegati meglio o, addirittura, risparmiati?

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