Famiglia
Dal boss Sandokan alla nuova cucina organizzata
Un bene confiscato alla mafia diventa una pizzeria e dà lavoro a sette ragazzi. Peppe Pagano, presidente della cooperativa Agropoli, racconta come sono riusciti nell’impresa
di Anna Spena
A Casal di Principe, il bene confiscato a Mario Caterino, uomo di fiducia del boss Francesco "Sandokan" Schiavone, abbandonato da oltre dieci anni, è diventato un centro di avviamento al lavoro artigianale: ospita un ristorante-pizzeria. Gestito da Peppe Pagano della Nuova Cucina Organizzata (Nco), a breve aprirà anche un laboratorio di ceramiche da cucina. Inaugurato ieri, il Centro “Don Milani”, è un altro sintomo forte del desiderio di rinascita di Casal di Principe.
Ideato dal consorzio Agrorinasce, in collaborazione con il Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria della Campania e il Centro giustizia minorile, il Centro apre con l'obiettivo di dare un'occasione di formazione e di lavoro ad ex detenuti per reati non gravi. Sono cinque le imprese sociali che gestiscono il centro: "Agropoli", che farà da capofila, "Osiride", "Eureka", "Un fiore per la vita", e “Al di là dei sogni”. La pizzeria ha assunto tre ragazze e quattro ragazzi.
«Lavorare con ritardi nei pagamenti, anche di due anni e mezzo, per quello che facciamo per la comunità e riuscire a fare lo stesso cose bellissime», dice Peppe Pagano presidente della cooperativa Agropoli, «è qualcosa che non può essere sottovalutato».
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.