Welfare

Dal 2015 siti web accessibili per legge

Sono circa 80 milioni i cittadini europei disabili e 87 milioni le persone over 65 che, grazie a portali consultabili, non si sentiranno esclusi dall'uso delle nuove tecnologie.

di Redazione

I siti web degli enti pubblici che offrono servizi essenziali come il rilascio di documenti, i servizi sociali e sanitari, la dichiarazione dei redditi o l’iscrizione all’università devono essere resi accessibili ai disabili. È la richiesta della Commissione Ue che ha presentato una proposta di direttiva che prevede, a partire dalla fine del 2015, l’introduzione di norme obbligatorie e uniformate a livello dei 27 Paesi europei.

La situazione – come si legge sul sito di Anmil –  è molto grave: solo un terzo dei 761mila siti degli enti pubblici europei è pienamente accessibile.

Con le norme Ue, invece, le persone con menomazioni visive potranno ascoltare le descrizioni delle immagini utilizzando un lettore di schermo, quelle affette da menomazioni uditive potranno leggere le didascalie dei file audio, mentre tutti gli elementi del sito potranno essere esplorati con tastiera e mouse.

«Oggi tutti noi dipendiamo virtualmente dall’accesso a internet per affrontare i vari aspetti della vita quotidiana e abbiamo tutti diritto a un accesso su base equa ai servizi pubblici online», ha sottolineato la commissaria all’agenda digitale Neelie Kroes, ricordando tra l’altro che la nuova direttiva Ue potrà contribuire a creare posti di lavoro, a ridurre i costi delle amministrazioni pubbliche, e a incrementare un mercato con un valore stimato di 2 miliardi di euro.

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