Mondo

Dal 2007 la SudCorea passa all’opensource

Lo ha annunciato un portavoce del ministero dell'Informazione e della Comunicazione: previsti risparmi per 300 mln di dollari all'anno

di Stefano Arduini

Il governo sudcoreano ha annunciato che dal 2007 prevede di sostituire il software proprietario con alternative open source su buona parte dei Pc desktop e dei server usati dalla Pubblica Amministrazione. Un portavoce del ministero dell’Informazione e della Comunicazione ha precisato che fra quattro anni l’esecutivo spera di dotare di un software open source almeno il 20 per cento dei desktop e il 30 per cento dei server. Secondo il ministero, il passaggio all’open source permettera’ risparmi fino a 300 milioni di dollari l’anno, oltre a garantire maggiori livelli di sicurezza ed efficienza delle infrastrutture. Un altro vantaggio sara’ la maggiore interoperabilitaà, visto che oggi in Corea del Sud gli utenti Linux non possono accedere a numerosi servizi on line basati su Windows, tra cui i portali di banche e agenzie governative. Comunque alcuni esperti del settore hanno espresso dubbi sul progetto, sostenendo che gli sviluppatori software coreani non hanno risorse sufficienti per supportare contemporaneamente Windows e Linux.


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