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Dal 20 al 22 maggio, un festival su barriere e stereotipi di genere al BASE Milano

Tre giorni di talk, dibattiti, performance, mostre e una selezione di nove film nazionali ed internazionali, ad accesso libero e gratuito, per continuare a parlare della condizione femminile. Tema centrale di questa edizione saranno le “Barriere di genere: fisiche, culturali, sociali e psicologiche”. Quelle visibili ed evidenti e quelle più difficili da vedere, ma che molte persone vivono ancora, tutti i giorni, nella loro vita famigliare, sociale, professionale

di Redazione

Torna 20, 21 e 22 maggio il WeWorld Festival, l’evento sulla condizione delle donne in Italia e nel mondo organizzato da WeWorld, organizzazione italiana indipendente impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 Paesi. Il Festival, alla 12esima edizione, si svolgerà a BASE Milano.

Tre giorni di talk, dibattiti, performance, mostre e una selezione di nove film nazionali ed internazionali, ad accesso libero e gratuito, per continuare a parlare della condizione femminile.Tema centrale di questa edizione saranno le “Barriere di genere: fisiche, culturali, sociali e psicologiche”. Quelle visibili ed evidenti e quelle più difficili da vedere, ma che molte persone vivono ancora, tutti i giorni, nella loro vita famigliare, sociale, professionale.

Dalle barriere legate ai ruoli genitoriali (“mammi” o papà?), alle barriere nella lingua e nella cultura; dal modo in cui possiamo parlare di queste barriere ai bambini e alle bambine, ai progetti per rendere le nostre città più a misura di donna; fino ai social, uno strumento per combattere le barriere o per crearne di nuove? Dai soffitti di cristallo in politica e sul lavoro, al femminismo ambientalista.

Tra le protagoniste e i protagonisti, la cantautrice Francesca Michielin, la sociolinguista Vera Gheno; le blogger di “MammadiMerda” (Sarah Malnerich e Francesca Fiore), l’imprenditrice digitale e attivista Veronica @spora Benini, il digital creator e attivista Francesco Cicconetti ("mehths"), l’autore femminista Jude Ellison Sady Doyle, la filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari; il comico e content creator Pierluca Mariti (“piuttosto_che”), la scrittrice e influencer Fiore Manni, le attrici Debora Villa, Teresa Cinque e Antonella Questa, il “filosofo femminista” Lorenzo Gasparrini, la giornalista Corinna de Cesare, la scrittrice e giornalista Jennifer Guerra, la drag queen e attivista per i diritti LGBTQIA+ Cristina Prenestina, il medico Edoardo Mocini, fondatore di “Medicina inclusiva”, l’influencer e antropologa del corpo Giulia Paganelli (“evastaizitta”), l’economista femminista Azzurra Rinaldi, la giornalista del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini, l’architetta Florencia Andreola, curatrice del progetto “Sex& the City”, l’influencer Karen Ricci, la consulente politica e autrice TV Maria Cafagna. E molti e molte altre.

Protagonista del WeWorld Festival anche la fotografia con la mostra fotografica collettiva Così Vicine, Così Lontane. Le Storie di WeWorld a cura di Renata Ferri, Caporedattrice Photo Editor IO Donna – Corriere della Sera.

La mostra è una rilettura di genere dei reportage fotografici realizzati post Covid sui progetti di WeWorld dai fotografi Arianna Arcara (Italia), Davide Bertuccio (Benin), Giovanni Diffidenti (Ucraina), Michele Lapini (Italia e Moldavia), Pietro Lo Casto (Italia), Maurizio Galimberti (Italia), Claudio Majorana (Italia), Camilla Miliani (Mozambico), Vincenzo Montefinese (Italia), Rocco Rorandelli (Italia), Francesca Volpi (Libano). Con un allestimento scenografico e immersivo le potenti immagini selezionate sapientemente da Renata Ferriraccontano le periferie del Mondo e restituiscono voce a chi non ce l’ha. Le foto saranno accompagnate dalle parole della giornalista inviata di guerra e direttrice di Radio Bullet Barbara Schiavulli.

"L’unico modo per arrivare a una reale parità nel benessere e nelle opportunità è quello di eliminare le barriere di genere, tutte le barriere: quelle visibili e note e quelle più nascoste e insidiose”: dichiara Marco Chiesara, Presidente di WeWorld. “WeWorld affronta il tema della condizione femminile guardando all'Agenda 2030 secondo cui il benessere delle persone e in particolare delle donne è legato a molteplici dimensioni: economica, educativa, ambientale e socioculturale. Per questo nelle nostre attività, che includono interventi diretti sul territorio, come attività di educazione e sensibilizzazione, la parità di genere viene affrontata su vari livelli. In questa XII edizione del WeWorld Festival il focus centrale sono le barriere di genere, nel linguaggio, nel lavoro, nella politica. Superarle – e in molti casi abbatterle – è fondamentale per un cambiamento concreto. I protagonisti e le protagoniste di questa edizione con i loro racconti e riflessioni proveranno a proporre nuovi modelli, soluzioni e strumenti per superare stereotipi ancora profondamente radicati nel nostro tessuto sociale e culturale e rendere finalmente le nostre società più eque ed inclusive".

Il Festival sarà preceduto, il 19 maggio, dalla presentazione dell’indagine a cura di WeWorld e IPSOS sul tema dei congedi parentali, strumento per abbattere finalmente un’altra barriera sociale e professionale per molte donne italiane, con la partecipazione, tra gli altri, della Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti.

Il WeWorld Festival si aprirà venerdì 20 maggio con l'inaugurazione della mostra “Così Vicine, Così Lontane” alla presenza del Sindaco di Milano Beppe Sala.

Sabato 21 maggio si apre con una formazione dedicata ai giornalisti realizzata all’interno delle campagne internazionali #ClimateOfChange e #OurFoodOurFuture – cofinanziate dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma DEAR (Development Education and Awareness Raising Programme) – dal titolo “Crisi climatica e storytelling: come raccontare sfruttamento dell’ambiente e delle lavoratrici migranti”, a cui parteciperanno la giornalista del Corriere della Sera Elena Comelli, la sustainability editor di Marie Claire Laila Bonazzi, lo scrittore Daniele Scaglione, la giornalista d’inchiesta Floriana Bulfon, la scrittrice Diletta Bellotti e la freelance esperta di diritti e migranti, Sabika Shah Povia.

Focus sulle barriere di genere nel mondo del lavoro per il secondo talk della giornata, diviso in due parti: “La cosa peggiore che mi sono sentita dire”, con le blogger di “Mamma di Merda” Sarah Malnerich e Francesca Fiore, il collettivo e community Mica Macho, la giornalista Chiara Sgreccia. La seconda parte, “Sei brava, ma…” vedrà dialogare Azzurra Rinaldi, direttrice della School of Gender Economics dell’Università Unitelma La Sapienza, Francesca Parviero, Ambasciatrice del “Designing Your Life approach”, ed Elena Caneva, responsabile del Centro Studi di WeWorld. L’incontro, moderato da Valentina Melis, public editor “La Svolta” attivista e attrice, sarà introdotto dal presidente di WeWorldMarco Chiesara.

Torna poi sul palco del WeWorld Festival con il talk “Downshift”, Veronica Benini @Spora, imprenditrice digitale, consulente e formatrice al femminile, organizzatrice dell’evento di ispirazione “9Muse”. In conversazione con la giornalista del Corriere della Sera e fondatrice di thePeriod Corinna De Cesare.

Si prosegue con il talk su corpi e barriere di genere: “La forza invisibile. Corpi e barriere”, con Fiorenza Sarzanini, giornalista e vicedirettrice del Corriere della Sera; il fondatore e portavoce dell’associazione laica e antifascista “I Sentinelli di Milano” Luca Paladini; il digital creator, divulgatore e attivista Francesco Cicconetti (“mehths”), e Lara Lago, giornalista body activist, approfondirà la relazione tra apparenza fisica e barriere che ne derivano, con la moderazione di Ilaria Dondi, direttrice di Roba da donne.

Le barriere sono anche quelle che le donne vivono ogni giorno in città disegnate da uomini e per gli uomini. In "Città femministe – Perché l’urbanistica di genere fa bene a tutt3" si parlerà di come ripensare le nostre città in ottica femminista, con le architette Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigo, ideatrici di Sex & The City (associazione che osserva le città da un punto di vista di genere) e autrici di “Atlante di Genere”, Beatrice Costa (Presidente Fondazione dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano) e Giulia Sudano (Period Think Tank).

Le barriere di genere sono ancora profondamente radicate nel nostro tessuto culturale e sociale. Per questo è tanto più importante parlarne ai bambini. Ma come? Ne discuteranno, in“Come glielo spiego? – Le barriere di genere raccontate a3 bambin3”, la scrittrice e influencer Fiore Manni, autrice di “Come le cicale” e con Elena Peduzzi di “Amore, Sesso e altre cose così” (Rizzoli), Monica Martinelli, fondatrice di settenove, casa editrice per prevenire la violenza di genere, e la drag queen e attivista LGBTQIA+ Cristina Prenestina, che ha portato in Italia “Drag Queen Story Hour” (progetto nato a San Francisco per educare i bambini a diversità e inclusione grazie a favole narrate da una Drag Queen). L’incontro, moderato da Rita Balestriero di D-La Repubblica delle donne, si chiuderà con una lettura/performance di Cristina Prenestina: una fiaba LGBTQIA+ per adulti e bambini.

La riflessione sulle barriere di genere non poteva prescindere dai grandi protagonisti del nostro tempo, i social network. Servono a contrastare gli stereotipi, o al contrario li alimentano? Se ne parla in “Social network e stereotipi – Una storia di amore e odio” con il comico e content creator Pierluca Mariti (IG: “piuttosto_che”), il medico e divulgatore scientifico Edoardo Mocini, fondatore di “Medicina inclusiva”, l’antropologa e divulgatrice Giulia Paganelli (“Eva Stai Zitta”), l’influencer Karen Ricci, autrice di “Cara sei maschilista”(Rizzoli), moderat3 da Maria Cafagna, consulente politica e autrice TV.

Un’ospite d’eccezione, la cantautrice Francesca Michielin sarà invece protagonista di “Biglietti alle amiche”, lo show di thePeriod, la newsletter femminista fondata dalla giornalista del Corriere della Sera Corinna De Cesare, in anteprima per WeWorld Festival. Un reading ispirato alla newsletter thePeriod, che mette in luce il male gaze nel giornalismo: in Italia infatti solo il 21% degli articoli è firmato da una donna; lo sguardo maschile domina su tutto, anche sulla selezione delle notizie. Un invito ad accogliere e promuovere una maggiore pluralità di sguardi, come fa thePeriod tutte le settimane, con articoli a firma di donne, gay, queer, persone transgender e non binarie. Al reading – a cura di Corinna De Cesare parteciperanno: Isabella Borrelli, Anna Zinola, Federica Venni e Giulia Paganelli. A chiudere la prima giornata di Festival alle 20.30 il monologo dell'attrice comica Debora Villa: Chi dice Donna dice Danno.

Il secondo giorno del Festival, domenica 22 maggio, si aprirà con un importante momento dedicato alla violenza sulle donne: il talk, “Vittime di violenza: la tutela legale. La difesa delle donne e dei minori tra diritto civile e penale”, farà luce su aspetti spesso ingiustamente dimenticati nella lotta alla violenza di genere, con Marco Chiesara, Presidente di WeWorld, l’avvocata Nicoletta Parvis e la coordinatrice dello Spazio Donna WeWorld di Scampia Roberta Fiore, moderati da Chiara di Cristofaro di AlleyOop.

“Le politiche necessarie – il soffitto di cristallo nel mondo della politica” affronta le barriere di genere nell’accesso delle donne a ruoli politici. Ne parleranno Marwa Mahmoud(Consigliera del Comune di Reggio Emilia e Presidente della Commissione consiliare "Diritti umani, pari opportunità e relazioni internazionali”), Valeria Fedeli, Senatrice della Repubblica Italiana, Denise di Dio, Presidente Scuola Prime Minister, Caterina Sarfatti, responsabile del programma “Inclusive climate action” di C40 Cities. Modera la conduttrice radiofonica Sara Zambotti.

Spazio anche alla comunicazione responsabile nel talk “Scrittura ribelle”, con la copywriter e communication strategist Ella Marciello, la Direttrice Creativa e Copywriter di Cookies &Partners Francesca Mudanò e Ciccio Rigoli di Public Poetry Speaking. Chiude la mattina la serie di monologhi "Errori di Base" dell'attrice comica Teresa Cinque.

Vecchi e nuovi stereotipi in famiglia verranno approfonditi nel talk “Mammo? Si chiama papà!”, con Silvio Petta, fondatore del blog “Super papà!”, Lorenzo Gasparrini, filosofo e attivista antisessista, autore di “Non sono sessista, ma” (Tlon), la coppia Daniele Marzano e Mickol Lopez del duo “Guida senza patente” ed Elena Caneva, responsabile centro studi di WeWorld.

In che modi si sta esprimendo l’attivismo nel mondo dello spettacolo, dei fumetti e della comunicazione? Se ne parlerà nell’evento “Industria culturale vs patriarcato” a cura di Hella Network, collettivo per la comunicazione inclusiva, con Flavia Brevi, Head of Social Media in Cookies & Partners e fondatrice di Hella Network, Debora Zuin, attrice e cofondatrice dell’associazione Amleta, Sara Fabbri, fumettista, illustratrice e art director di Linus, e parte del Coordinamento di Moleste, collettivo femminista del mondo del fumetto, e Antonella Questa, attrice e creatrice di LaQ-Prod, compagnia teatrale che porta in scena con ironia storie di discriminazione.

Anche CHEAP, il progetto bolognese di arte pubblica, arriva al WeWorld Festival per presentare in anteprima a Milano il primo libro "as CHEAP as Possible", in un appuntamento per parlare della riappropriazione degli spazi urbani con l’arte femminista. Intervengono Sara Manfredi e Flavia Tommasini di Cheap e Piersandra di Matteo, studiosa, drammaturga e curatrice nel campo delle arti performative.

Saranno invece le barriere di genere nella lingua e nella cultura, argomento molto discusso negli ultimi anni, le protagoniste del dibattito “Schwa, asterischi e altri dilemmi”. Introdotto dall’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, vedrà dialogare la sociolinguista Vera Gheno, la giornalista Jennifer Guerra e l’autore femminista americano Jude Ellison Sady Doyle, in collegamento dagli Usa, moderati dalla filosofa e scrittrice Ilaria Gaspari.

MUSICA, FILM E PERFORMANCE DI WEWORLD FESTIVAL

Al Festival quest’anno tornano i film, un altro modo per riflettere su stereotipi e barriere di genere, persone e mondi dimenticati su cui è necessario riaccendere la luce. Da “Omelia Contadina”, il film di Alice Rohrwacher e dell’artista francese JR che rappresenta un'azione cinematografica in sostegno alla lotta degli agricoltori dell'altopiano dell'Alfina contro le monocolture intensive – musicato live dall'artista Marco Selvaggio grazie alla collaborazione con ClimateSpace – a “Now” di Jim Rakete che racconta l’impegno dei giovani attivisti in tutto il mondo, per fronteggiare l’emergenza ecologica. Focus sulla sessualità femminile invece in Il mio nome è clitoride” di Lisa Billuart Monet e Daphné Leblond: giovani donne dialogano sulla sessualità femminile, senza costrizioni e tabù. “Sirens” di Rita Baghdadi narra le sfide e la vita di Lilas e Shery, fondatrici a Beirut della prima band metal al femminile del Medio Oriente. “Seyran Ates: Sex, Revolution and Islam” di Nefise Özkal Lorentzen racconta la storia di Seyran Ates, una delle prime donne imam in Europa, e della sua lotta per la modernizzazione dell'Islam. Il film sarà introdotto della regista in conversazione con la giornalista Sabika Saha Povia. “La scelta di Anne” di Audrey Diwan, tratto dal romanzo dell’autrice francese Annie Ernaux e Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia, racconta il duro percorso di emancipazione di una donna nella Francia degli anni Sessanta, quando pensare all’interruzione di gravidanza era ancora tabù. “A Chiara” di Jonas Carpignano è invece la storia di una donna che sceglie di non tacere davanti ai soprusi e alle illegalità nella sua amata terra, la Calabria. Infine, il documentario “Ciao Bella” di Federica Corti, intervallando interviste a persone comuni e opinioni di un’esperta, cerca di analizzare l’opinione generale sul fenomeno del catcalling. “Shooting the Mafia – Letizia Battaglia” di Kim Longinotto, ricorda la grande fotografa e giornalista palermitana, ospite al WeWorld Festival nel 2019 e recentemente scomparsa. Una donna straordinaria e una vita fuori dagli schemi, dalla fotografia di strada per documentare i morti di mafia all’impegno in politica.

Spazio anche alla musica. grazie alla collaborazione con Piano City e Base Milano sabato 21 maggio alle ore 10.30 sarà la volta di Lorenzo Tosarelli con “Samba e amor”, e alle ore 16.00 di Ginevra Costantini Negri, già Alfiere della Repubblica per la sua attività pianistica nonostante la giovane età, presenta il programma Crazy for Rhythm!”, mentre domenica si esibisce alle 18.00 la poliedrica artista olandese Marynka. Sempre sabato, dalle 18.30 si registrerà, in collaborazione con Radio Popolare, una puntata live di Pop Up, la celebre trasmissione itinerante con Alberto Nigro e Andrea Frateff-Gianni, con la partecipazione speciale di Marianne Mirage. Musica anche a pranzo, sia sabato (13.30-15) che domenica (13-15), nel cortile di BASE, con i dj set a cura di Music Innovation hub, la prima impresa sociale in Italia a realizzare progetti innovativi e socialmente responsabili nel settore musicale. Il WeWorld Festival si terrà dal 21 al 22 maggio 2022 presso BASE Milano, via Borgognone 32.

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