Cultura

Dai vescovi alle parrocchie arriva la pastorale via internet

Il mondo cattolico si mostra sempre più attento ed aperto alle nuove tecnologie.

di Riccardo Bagnato

Che il mondo cattolico sia da tempo attento a Internet, lo ha dimostrato a più riprese l?interesse dello stesso Giovanni Paolo II. Ma non solo. Passa ad esempio dall?impegno della diocesi milanese (Diocesi di Milano) fino alla piccola parrocchia di Beato Quagliotti di Galliate (NO), dove è stato recentemente aperto un laboratorio multimediale linux-lab e attivati, grazie al sostegno del Comune, alcuni corsi per imparare a utilizzare il sistema operativo Gnu/Linux. O ancora il sito del primo vescovo online, monsignor Riboldi (S.E.Mons.Antonio Riboldi). Inoltre, in coincidenza con la 52a assemblea generale della Cei, è stata presentata ufficialmente l?Associazione Webmaster cattolici italiani (WeCa). Un punto di riferimento per i siti informatici di ispirazione cattolica per la promozione di attività formative, educative e culturali; la diffusione di iniziative e proposte dell?uso della rete per attività pastorali; la realizzazione, lo sviluppo e l?offerta di soluzioni software e di tecnologie (connettività, supporti hardware e telematici) per facilitare l?accesso del mondo cattolico alla rete. L?Associazione WeCa, costituita il 22 maggio 2003, nasce dalla precisa richiesta di una quarantina di webmasters cattolici che, in un seminario tenutosi a Roma nel marzo del 2002, auspicavano la creazione di uno spazio in cui riconoscersi. Un appello che ha trovato la disponibilità della Fondazione Comunicazione e cultura, dell?Università cattolica del Sacro Cuore, dell?Unitelm, delle diocesi di Roma e di Perugia, come soci fondatori, ai quali si sono aggiunti fin da subito Siti Cattolici Italiani, www.giovani.org, DAVIDE, GLAUCO IDS, Webcattolici intende proporsi”, spiegano i responsabili, “come uno strumento di lavoro per coloro che vogliono diventare parte attiva dell?associazione WeCa e che sono chiamati a fornire ulteriori contributi di idee e di iniziative perché la soglia della rete sia varcata dalla comunità ecclesiale con coraggio e creatività”.


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