Non profit

+Dai – Versi: è ora di mobilitarsi

L'approvazione finale della legge come emandemento alla Finanziaria è "a rischio" causa "problemi di cassa" del governo. L'appello dei proponenti e del nostro giornale a tenere alta la guardia

di Giuseppe Frangi

In anteprima l’editoria di Giuseppe Frangi, che troverete su VITA in edicola da venerdì. Leggi l’intero sommario del numero! E? impressionate la confusione che la politica italiana continua a seminare sulle questioni sociali. Questo numero che vi apprestate a leggere ve ne presenta un piccolo campionario. Ma ci sono due altri casi ugualmente eclatanti. Il primo riguarda la politica per le famiglie. Come tutti i grandi osservatori hanno sottolineato (non ultimo anche Jeremy Rifkin) il calo demografico dell?Europa occidentale e dell?Italia in testa, è di tali dimensioni da gettare interrogativi inquietanti sul nostro futuro. Siamo la comunità umana con la più alta percentuale di ultrasessantacinquenni nella storia dell?umanità eppure le misure che vengono proposte per aiutare le famiglie e per metterle nelle condizioni di fare figli sono assolutamente risibili, patetiche elemosine che servono tutt?al più a blandire qualche elettore in vista delle elezioni. Nessuno osa proporre misure strutturali, come per esempio il quoziente familiare (un sistema grazie al quale l?imposta viene calcolata su un ?quoziente? del reddito familiare complessivo; il quoziente viene ottenuto dividendo il reddito per un numero di parti determinato attribuendo un coefficiente a ciascun componente), misura che da anni è stata adottata in Francia e che ha comportato un?inversione del trend demografico. In Italia invece succede che le famiglie siano le prime vittime di questo abbassamento dei livelli di vita e abbiano sempre meno aspettative per il proprio futuro. Se poi vi chiedete perché la politica sia così indifferente, a destra come asinistra, sulla questione, c?è il professor Luigi Campiglio pronto a darvi l?unica risposta sensata: i minori non votano, non sono mercato elettorale, e quindi non c?è nessun vantaggio a promuovere iniziative in loro favore. Ma se i minori avessero una rappresentanza il film cambierebbe? Altro tipico esempio di ?ignoranza del sociale? è quello che la politica ha dato in questi anni sulla questione delle risorse per il terzo settore. Inutile fare l?elenco delle idee che sono state buttate là, alla rinfusa, nella gran parte dei casi solo per suscitare un ?effetto annuncio?. Fatto sta che anche quelle dettate dalle migliori buone intenzioni, come l?idea di un?8 per mille a favore del volontariato, lanciata dall?ex ministro Tremonti, peccano proprio per scarsa capacità di visione. ?C?è nella vita qualcosa più del freddo calcolo delle ore, dei coefficienti, dei parametri di conto: ci sono generosità e passione, responsabilità ed umanità?, ha scritto Tremonti. Sono parole che dimostrano una sincera ammirazione. Ma dietro quell?impeto di generosità e di attenzione all?altro c?è anche un?intelligenza, c?è una capacità di gestione e di organizzazione che in molti casi viene invidiata dal profit. Insomma c?è una cultura d?impresa, in cui il profitto si traduce non in denaro ma in maggior benessere diffuso. Ovvio che una realtà così non se ne faccia niente di misure assistenzialistiche o stataliste per quanto generose (pura utopia di questi tempi?) possano essere. Lo stato non deve procurare risorse: deve solo togliere gli ostacoli che impediscono al non profit di trovarsele da sé. Su questo fronte, per fortuna, una vera novità è finalmente in arrivo: la +Dai ? versi, la legge sulla deducibilità delle donazioni, segna un passaggio verso un assetto più moderno e più conveniente per tutti. Come è stato possibile un simile ?miracolo?: semplicemente perché la politica per una volta ha avuto l?umiltà di far sua una proposta nata dalla società civile. Una lezione da imparare: a volte fare le cose bene è molto più semplice che farle male… PS: Per questo non abbassiamo la guardia. In questi giorni facciamo sentire ai parlamentari l’importanza di questa legge. Scrivi anche tu a tutti i deputati della Camera perché l’emendamento entro in Finanziaria e finalemente, perché le donazioni non siano più impedite!


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