Dai ragazzi un fuoco di fila di domande per #interrogalapolitica

Una cinquantina i giovanissimi presenti all'incontro "I ragazzi interrogano la politica" promosso da Telefono Azzurro. Al centro delle domande ai politici la scuola, internet tra opporunità e pericoli, ma anche crisi economica e violenza di genere

di Redazione

I ragazzi chiamano e la politica ascolta. Pare proprio di sì. Giovedì 20 marzo, infatti,  su iniziativa di Telefono Azzurro una cinquantina di ragazzi tra i 15 e i 16 anni, con il coordinamento di Carolina Rey (volto di Rai Gulp) hanno avuto la possibilità di tempestare di domande  alcuni esponenti di Governo, Camera e Senato.
All’incontro che si è tenuto nella sala Aldo Moro di Montecitorio, dal titolo “I ragazzi interrogano la politica” hanno partecipato il sottosegretario all’Istruzione Roberto  Reggi, i vicepresidenti della Camera Roberto Giachetti e Luigi Di Maio, i deputati Edoardo Patriarca, Vanna Iori, Bruno Molea e Loredana Lupo l’ex ministro Cecile Kyenge, i senatori Elena Ferrara, Giuseppe Marinello, Francesca Puglisi e Sandra Zampa

L’obiettivo dei ragazzi era quello di capire come gli attuali governanti e legislatori intendano soddisfare le loro attese che riguardano la loro attività scolastica (dalla carenza di strutture e infrastrutture, al bullismo e alle difficoltà di collegamento, alla “indifferenza” del mondo degli adulti verso le loro richieste) ma non si è trascurata l’attuale crisi economica.  Per finire con le preoccupazioni derivanti dal mondo internet (sexting, cyberbullismo, adescamento) e con la mancanza di sicurezza nella scuola (lungo il dibattito sulla necessità di installare telecamere di sorveglianza negli asili nido, per tutelare chi, come i bimbi piccoli, non è in grado di denunciare abusi e violenze).
Le tante richieste rappresentano solo la punta dell’iceberg rispetto alla miriade di spunti che possono arrivare, all’attività legislativa, dallo spirito innovatore dei giovani: «Attenzionate le Commissioni Parlamentari che si interessano di infanzia, adolescenza, scuola, attraverso i siti internet di Camera e Senato» è stato lo sprone della senatrice Puglisi che ha aggiunto «prenderemo in considerazione le vostre proposte, le esamineremo e, se condivise, le trasformeremo in leggi». E Di Maio ha rincarato: «Controllateci ragazzi, noi così faremo meglio il nostro lavoro».
Parole che testimoniano la presa di coscienza del fatto che l’attività legislativa deve preparare il Paese di domani, quello dove questi ragazzi saranno i protagonisti: giovani che devono imparare adesso, partecipando appieno ed attivamente  alla vita democratica della scuola, a  gestire e garantire la futura democrazia in Italia e nel mondo. Proprio quello che si proponeva Telefono Azzurro con l’organizzazione dell’incontro che è solo il primo di una serie  di appuntamenti (si proseguirà per tutto il mese di aprile in concomitanza con la campagna di sensibilizzazione “Fiori d’Azzurro”) tesi a  mantenere  un confronto stabile e costruttivo dei giovanissimi  con la politica per favorire un processo di crescita e autonomia responsabile dei nostri ragazzi, offrendo loro la possibilità di essere soggetti dinamici , protagonisti nel mondo sociale in cui vivono, ma anche di quello politico.

Anticipato sul web con il lancio di un hashtag dedicato (#interrogalapolitica)  il dibattito ha  evidenziato un vero cambio nella percezione della realtà che circonda i ragazzi, in cui ai timori comuni dell’età adolescenziale si stanno aggiungendo quelli di un’inquietudine generalizzata e profonda, connessa agli effetti della crisi economica che investe la famiglia. Da qui nasce la domanda per esempio di Sara e Flavia : «Perché ci sono bambini che a mensa non possono mangiare con gli altri e sono costretti a mangiare separatamente un panino?»
Domande semplici e che arrivano senza sconti al mondo adulto, come la richiesta del diritto al presente: «Perché tutti parlano solo del futuro quando le situazioni si vivono giorno per giorno; vorrei che si  pensasse un po’ di più  al nostro presente, che si  rispettasse più l’ambiente e che gli adulti si impegnassero per garantirci una vita migliore della loro, per poi noi garantirne una ancora migliore ai  ragazzi che verranno dopo… perché è così che si va avanti», scrive  Eleonora, 15 anni, con un post  
La presenza del sottosegretario del Miur, Roberto Reggi, ha acceso il  dibattito sulla scuola. Il botta e risposta, oltre che sulle necessità basilari (ammodernare le strutture, garantire gli strumenti basilari come lavagne interattive magnetiche o  gessetti, ecc.) si è focalizzato sul desiderio di sistemi d’insegnamento più rispondenti alla nuova società, ai suoi diversi  ritmi e alle occasioni offerte  dalle nuove tecnologie.  Che non ci si dimentica rappresentano anche una minaccia. Molte le domande su come difendersi dai pericoli dei “social” alle quali, ospite dell’incontro, ha dato ampie risposte Laura Bononcini, di Facebook Italia, che ha tra l’altro annunciato la possibilità di segnalare i contenuti non appropriati oltre che alla stessa FB, anche alle associazioni come Telefono Azzurro, e rafforzare così la possibilità di intervento nei casi necessari.

Non sono poi mancate le domande sulle problematiche legate alla violenza che investe il mondo giovanile. Secondo i dati diffusi da Telefono Azzurro e ricordati dal presidente prof. Ernesto Caffo, negli ultimi anni è in aumento  il numero di adolescenti vittime di abusi sessuali (dal 13,4% nel 2009 al 23,3% nel 2012), come in aumento è anche il numero di adolescenti  autori di violenze in questo ambito (dal 6,4% nel 2008 al 14,6% nel 2012).

Altro tema molto dibattuto è stato quello della violenza di genere. Irene, a nome di tutti ha chiesto: «Ma come possiamo imparare a difenderci già da piccole?»; e incalzano Marina e Marianna: «Come si fa ad evitare la prostituzione femminile?». Questioni “forti”, sulle quali le parlamentari presenti hanno le idee chiare. «Occorre aver rispetto del nostro corpo sin da piccole» sottolinea Vanna Iori,  e l’onorevole Sandra Cioffi, del Direttivo di Telefono Azzurro, invita tutti fin da bambini ad essere «portavoce del diritto di tutti a non prevaricare l’altro, maschio o femmina che esso sia».
«Una cosa è emersa con chiarezza da questo primo incontro tra giovani e politica e cioè che lo Stato, le sue strutture, devono essere consapevoli che i ragazzi oggi sono in grado di parlare, di dare indicazioni per migliorare la reattività delle istituzioni a una società che cambia molto velocemente», ha concluso il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo.


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