Cultura

Dai Ds un pdl per “cambiare profondamente” la legge 40

Paola Binetti (Dl): "La prossima volta parlaimone prima...". Edo Patriarca (Scienza e vita): "Facciamo un tavolo di confronto".

di Sara De Carli

obiettivo numero uno: modificare profondamente la legge sulla fecondazione assistita. Con questo obiettivo la senatrice Vittoria Franco e la deputata Katia Zanotti, entrambe dell’Ulivo, hanno presentato una proposta di legge che, dicono in una nota, ”e’ il testo firmato dal centrosinistra nella passata legislatura”. ”Abbiamo sempre sostenuto – affermano le parlamentari – che la legge 40 sulla fecondazione assistita e’ una legge sbagliata, che rende inaccessibili e inefficaci le tecniche per le donne e per le coppie con problemi di fertilita’. Per questo abbiamo ripresentato il testo della passata legislatura, che prevede la possibilita’ di accesso alla fecondazione per le coppie portatrici di malattie ereditarie, la diagnosi preimpianto, la salvaguardia della salute delle donne e la fecondazione eterologa”. Le due promotrici sostengono che la legge 40 va cambiata anche “in base ai dati di riduzione delle nascite e di incremento del turismo procreativo che attestano la non efficacia della normativa vigente, la piu’ severa e crudele in Europa”. Immediate le reazioni, politiche e non. “Tutte le leggi sono migliorabili – dice Paola Binetti, senatrice dell’Ulivo eletta in quota alla Margherita – anche in rapporto all’evoluzione delle conoscenze scientifiche, per cui anche nella legge 40 possono crearsi le condizioni per una ri-valutazione di alcuni aspetti concreti, che non ne mutino l’impianto complessivo. Ritengo però – sottolinea in una nota – che nell’ambito del centrosinistra ci debba essere il massimo senso di responsabilità possibile quando si affrontano temi etici e si debba tendere a presentare dei progetti di legge condivisi e non di parte. Mi sorprende che proprio il giorno prima della nascita del nuovo Governo sia stata ripresentato dalle colleghe Franco e Zanotti il disegno di legge relativo alla legge 40. Senza voler entrare nel merito della loro proposta, ritengo che il metodo seguito non sia tra i più idonei per costruire una cultura comune e valutare la possibilità di creare larghe intese in temi di natura etica. La prossima volta, per favore, parliamone insieme prima di agire…”. Da Scienza & Vita, associazione in prima linea la scorsa primavera in difesa della legge 40, al momento orfana della sua presidente Binetti, arriva un comunicato sugli stessi toni: “La riproposta di un disegno di legge che viene dalla scorsa legislatura, senza tener conto del risultato referendario, ci sembra un passo indietro. La discussione viene riportata su un terreno che ha condotto solo a contrapposizioni e polemiche?. A scriverlo è Edoardo Patriarca, portavoce dell’associazione. Scienza & Vita auspica un confronto aperto sul tema, proponendo a tale scopo, “un apposito Tavolo di confronto, composto da parlamentari di diverso schieramento e orientamento culturale, che dibatta i temi della bioetica, così cruciali per il futuro dell’uomo, a partire dai valori che ci vengono dalla nostra Costituzione e in ascolto delle istanze della società civile?.


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