Non profit

+ Dai – Versi: accolte le richieste di Vita

Passa al Senato la conversione in legge del Decreto n. 35. Ora tocca alla Camera. Tutto il testo definitivo nella sezione del sito Non profit lex

di Riccardo Bonacina

Malgrado alcune clamorose distrazioni nella maggioranza e qualche dissennato proclama elettorale nell?opposizione, di cui in queste settimane vi abbiamo dato puntuale cronaca, il cammino della + Dai ? Versi sta davvero per terminare nel segno di un cammino parlamentare bipartisan lungo 27 mesi. Oggi il voto di fiducia al Senato (165 i senatori che hanno votato a favore del provvedimento, 112 i voti contrari, 1 astenuto, Giulio Andreotti. La maggioranza richiesta 140), ha convertito definitivamente in legge il Decreto n. 35, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 16 marzo scorso. Il testo, che ha recepito il maxiemendamento del Governo, all?articolo 14 (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale e associazioni di volontariato) è addirittura migliorativo rispetto a quello del Decreto legge (per gli abbonati potete consultarlo nella sezione non profit lex del nostro sito). Per esempio sono state introdotte, oltre alle Onlus e alle associazioni di promozione sociale anche le fondazioni e associazioni riconosciute aventi per oggetto statutario la tutela, promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico , e paesaggistico di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004 , n.42. E ancora, associazioni come l’Airc non sono più penalizzate come nel testo licenziato dalle Commissioni. Il provvedimento passa ora alla Camera dove, sempre col voto di fiducia, verrà definitivamente licenziato come legge dello Stato, probabilmente lunedì 9 maggio dopo gli ok della Commissione. Come abbiamo già scritto, si tratta di una svolta epocale nel sistema di finanziamento del Terzo settore in Italia. Non solo, si tratta anche del primo segnale di attenzione del governo di centrodestra, dopo quattro anni, ad un settore che vanta 250 mila organizzazioni, 800mila persone retribuite al lavoro (quasi il 3% dell?occupazione nazionale) e 3 milioni e mezzo di volontari che ogni giorno si rimboccano le maniche per rispondere ai bisogni propri e altrui, un settore cui ogni anno 31 milioni di italiani affidano una donazione media di 117 euro a testa. E? ovviamente un bene per tutti il fatto che la classe politica, a destra come a sinistra, dimostri di capire, o almeno di intuire, che non c?è futuro per il Paese, che non ci sarà nuovo Welfare e neppure più competitività senza la valorizzazione di chi ogni giorno produce massicce dosi di capitale sociale. Un capitale utile a tutti, e i cui dividendi (la fiducia prodotta ogni giorno) sono a beneficio di tutti: cittadini, imprese, istituzioni. La norma sulla deducibilità introduce finalmente un po? di democrazia nel sistema più statalista e burocratizzato che esista: il fisco. Infatti, riconoscendo la deducibilità delle liberalità alle organizzazioni non lucrative, si incoraggia una sorta di fiscalità volontaria con il trasferimento diretto, cioè senza l?interposizione della macchina statale se non nella funzione di controllore, dai cittadini al sistema di organizzazioni di Terzo settore i cui servizi, sono a questo punto riconosciuti, una volta di più, di pubblica utilità.

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