Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Eventi

Dagli scarti, le icone del cinema: la mostra al Lido

Durante l'ottantesima edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, fino al 9 settembre anche l'esposizione Sguardi sul cinema, promossa dal gruppo Hera in partnership con la fondazione Ente dello spettacolo, che raccoglie ritratti di famose personalità dello schermo, realizzati con materiale di recupero

di Veronica Rossi

Occhio realizzato con la tecnica del mosaico

Durante l’ottantesima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica al Lido di Venezia, la settima arte non verrà celebrata solo con i film. A rendere omaggio alle più importanti icone del cinema di tutti i tempi sarà anche la mostra Sguardi sul cinema, promossa dal gruppo Hera in partnership con la fondazione Ente dello spettacolo. L’esibizione, che rimarrà aperta al pubblico nello Spazio Cinematografo dell’Ente dello spettacolo presso l’Hotel Excelsior fino al 9 settembre, raccoglierà i ritratti di alcune star assolute dello schermo, realizzati dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna nell’ambito del progetto artistico Scart. Le opere sono realizzate con materiali di recupero industriale e scarti di lavorazione.

Tra le icone del cinema non poteva mancare Gina Lollobrigida, la diva scomparsa lo scorso 16 gennaio e a cui la Mostra internazionale d’arte cinematografica ha dedicato tutta la serata di preapertura: la musa di Vittorio De Sica che ha contribuito a fare grande il cinema tricolore proietta il suo sguardo ammaliante attraverso frammenti di brillantini, cerniere, accessori di calzature, scarti di tessuti, catene e aste di occhiali. C’è anche Sophia Loren, con il suo fascino senza tempo ricostruito attraverso pezzetti di vetro, accessori di borsettificio, tessere di mosaico, ritagli di pelle e cravatte, e Massimo Troisi che sorride vestito con scarti di tomaie, fibbie e frammenti di cellophane. Un serafico Toni Servillo, tra residui di gommapiuma, passamaneria e velluto, e un “tragico e ridicolo” Ugo Tognazzi, nei panni che gli valsero il premio per la miglior interpretazione maschile al Festival di Cannes del 1981 realizzati con bottoni, flaconi di farmaceutica e suole di cuoio. E ancora Monica Vitti, regina della commedia all’italiana, la cui sensualità è esaltata da un connubio di sfridi di tessuto e pelle, insieme a tante altre icone del cinema italiano.

Gina Lollobrigida in primo piano con una rosa rossa in mano, realizzata con la tecnica del mosaico
Ritratto di Gina Lollobrigida, foto dell’ufficio stampa di Hera

Dai rifiuti giochi di luci, ombre e sguardi: l’arte al servizio dell’economia circolare

Le opere esposte dal Gruppo Hera nel corso della Mostra del Cinema di Venezia in partnership con la Fondazione Ente dello Spettacolo sono solo alcuni dei ritratti inclusi nella mostra completa Sguardi sul cinema di Scart, nata per celebrare la grande cinematografia italiana e ospitata nella sua ultima tappa presso lo storico Palazzo del Collegio Raffaello a Urbino.

Gli studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna, nel corso di diversi workshop tenuti nei laboratori Scart presso l’impianto di trattamento rifiuti Herambiente di Santa Croce sull’Arno (Pisa), hanno riprodotto su quadri di notevoli dimensioni (70 x 100 cm o 160 x 200 cm) le foto di attrici e attori italiani attraverso la manipolazione e l’accostamento dei rifiuti industriali presenti nella materioteca a loro disposizione. Così, bottoni, sfridi di gomma, flaconi di plastica, ritagli di tessuto, pulper di cartiera, fili di rame e tanti altri materiali hanno ricreato sguardi e rughe, giochi di luce e ombre, con il suggestivo effetto ottico tipico della pittura macchiaiola. Da vicino, ogni volto appare confuso, quasi indistinguibile nel mosaico di oggetti diversi fra loro che si accavallano in ogni ritratto. Ma allontanandosi, magicamente, ogni dettaglio va al proprio posto e l’occhio percepisce il ritratto nella sua interezza, nitido e inconfondibile.

In apertura, un particolare del ritratto di Gina Lollobrigida, concesso dall’ufficio stampa di Hera


Scegli la rivista
dell’innovazione sociale



Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione



Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA