Cultura
Da TransFair nuove banane bio e eque
Lanciati nuovi frutti della Finaca 6, cooperativa della Repubblica dominicana. Sono le prime equosolidale coltivate con il metodo dell'agricoltura biologica. Nei supermercati e nei negozi biologici
Sono state recentemente inserite anche nel mercato italiano, grazie all’acquisizione di un nuovo licenziatario, le prime banane equo solidali e biologiche. Le banane garantite da TransFair, sono distribuite in tutte le catene dei negozi e dei supermercati del biologico da Mercabio, consorzio costituito da quattro storiche cooperative che operano nel rispetto dell’ambiente e delle coltivazioni eco compatibili (Il Progresso di Catellaneta di Puglia, Iris di Cremona, Consorzio Ortofrutticolo della Val di Gresta, in Trentino, e El Tamiso di Padova). Le banane equo solidali e biologiche sono prodotte da Finca 6, una cooperativa della Repubblica dominicana iscritta nel registro dei produttori di Fair trade labelling organizations (Flo), il coordinamento europeo dei marchi di garanzia di commercio equo. Grazie all’inserimento nel mercato europeo, Finca 6 ha potuto investire parte degli utili, derivati dalle coltivazioni, in opere sociali: un sistema di trasporto per i bambini che vanno a scuola, una pompa per l’acqua, collegamenti elettrici indispensabili per il miglioramento dell’attività, la sistemazione delle strade. Tutti investimenti necessari che lo Stato non riesce a garantire. Per dare un’idea delle differenza tra il prezzo pagato al produttore nel mercato tradizionale e in quello del commercio equo, basti pensare che, mentre nel mercato del biologico una scatola di banane (circa 19 chilogrammi) viene pagata 7 dollari, di cui solo il 5 per cento va al coltivatore (0,35 dollari), nel mercato fair trade, le banane bio sono pagate 11 dollari a scatola e il guadagno va tutto al produttore. Questo è reso possibile dal sistema su cui si regge il mercato equo che elimina qualsiasi intermediazione tra produttore, importatore e consumatore; e da un’organizzazione del lavoro di tipo cooperativistico invece che verticistica, come quella delle multinazionali che reggono il proprio guadagno sullo sfruttamento dei lavoratori.
Le prospettive di inserimento in Italia sono buone: a quasi un mese dall’arrivo delle banane in Italia, è stato già raddoppiato l’ordine rispetto al quantitativo iniziale a causa della forte richiesta del mercato. Milioni di consumatori hanno già scelto da tempo la banana equo solidale in altri paesi europei: basti pensare che nella sola Svizzera, questo prodotto ha già conquistato il 15 % del mercato e in altri paesi del Nord Europa ha raggiunto percentuali considerevoli.
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