Non c’è alcun dubbio sull’importanza di creare, in un momento storico caratterizzato da una forte discontinuità, da crescenti disuguaglianze e dalla diffusione della “Terza Società” quella dei vulnerabili, una nuova “ecologia dello sviluppo” ossia un ecosistema in cui si creano le condizioni per uno sviluppo umano integrale.
I meccanismi di produzione del valore (economia) e digovernance(sussidiarietà) non sono più verticali, bensì “circolari” ei progressi della tecnologia digitale stanno cambiando le tradizionali strutture di potere. I cambiamenti apportati dalla quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0) e le sfide imposte dal raggiungimento degli SDGs per essere affrontati necessitano di nuovegovernance: istituzioni plurali ed inclusive. In tal senso, la partita si gioca sul campo dello spazio pubblico qualelocusin cui la produzione di valore viene attivata dal coinvolgimento dei cittadini.
Rigenerare un nuovo ecosistema, infatti, comporta “la produzione come fatto sociale”(Becattini, 2016) ossia la centralità della società e dei territori. I segni di questi nuovi paradigmi si intravedono nell’affermazione del “sociale” dentro nuove forme di economia collaborativa, di cittadinanza attiva e di mutualismo, nella rigenerazione delle periferie urbane, nella vocazione sociale di moltestart-up, nei modelli organizzativi e dibusinessdelle imprese, nell’uso sostenibile delle risorse.
Diventano così luoghi queglispazi in cui la dimensione comunitaria è protagonista di un’innovazione che dà vita a nuove forme di abitare, includere, socializzare, produrre,ecc.
Una vera e propria trasformazione nei meccanismi di produzione del valore (economica, sociale, istituzionale ed ambientale) che deriva dal porre al centro del “codice sorgente” dello sviluppo, il sociale inteso come dimensione coesiva, collaborativa e comunitaria.
Da ciò deriva la necessità di generare una nuovaecologiache sia in grado di osservare e interpretare le interazioni tra i soggetti che concorrono alla realizzazione di questo nuovo ecosistema per comprenderne i meccanismi e le pratiche che contribuiscono a generare uno sviluppo sostenibile.
Ma quali sono i protagonisti della creazione di un nuovo ecosistema? E quali le condizioni e i fattori che permettono di generare percorsi di sviluppo endogeno?
Le “Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile 2016” che si terranno il 14-15 ottobre, intendono mettere in luce e approfondire tali aspetti a partire dalla piena valorizzazione dei soggetti dell’Economia Civile quali promotori di un’azione di trasformazione delle istituzioni economiche e sociali, dall’investimento sui giovani e dalgenius locidei nostri territori.
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