Welfare

Da QuBì un crowdfunding per sostenere i bisognosi di Milano

Il programma inaugurato da Fondazione Cariplo tre anni fa per contrastare la povertà minorile lancia, insieme a Milano Città Stato e Fondazione di Comunità Milano, la raccolta fondi "MilanoperMilano: aggiungi un pasto a tavola” per portare aiuti attivando le reti del web a supporto delle reti sociali

di Redazione

Da oggi, anche il sistema di contrasto alla povertà alimentare targato Food Policy e QuBì– il programma lanciato da Fondazione Cariplo tre anni fa per contrastare la povertà minorile a Milano –ha un’arma in più: parte infatti una campagna di crowdfunding per coinvolgere la città verso i bisogni di chi è in difficoltà. Milano Città Stato, in collaborazione con la Fondazione di Comunità Milano, lancia la raccolta fondi sulla piattaforma web For Funding di Intesa Sanpaolo. La campagna di crowdfunding si chiama "MilanoperMilano: aggiungi un pasto a tavola” e punta sul digitale per portare aiuti attivando le reti del web a supporto delle reti sociali che ogni giorno operano sul territorio.

Chiunque può partecipare alla raccolta fondi attraverso forfunding.it e donando su milanopermilano.it/dona.

Sono oltre 5mila le colombe e altrettante uova di Pasqua che sono state consegnate alle famiglie più in difficoltà attraverso gli 8 Hub per l'aiuto alimentare a Milano. È anche questo il Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, promosso da Fondazione Cariplo con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Fondazione Vismara, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi, Fondazione Fiera Milano e Fondazione Snam che sostiene la filiera alimentare realizzata in collaborazione con il Comune di Milano e con le realtà del terzo settore che, insieme, si sono date un unico obiettivo: non lasciare indietro nessuno.

«Non sarebbe possibile raggiungere oltre 4mila nuclei famigliari che corrispondo ad oltre 15.000 persone, non ci sarebbero quasi 600 organizzazioni coinvolte nel contrasto alla povertà in città, non sarebbe stato possibile nelle ultime settimane attivare 8 hub di quartiere e distribuire oltre 30 tonnellate di cibo alla settimana per chi ha bisogno, se fin dall’inizio, quando tre anni fa Fondazione Cariplo ha lanciato questa sfida, non ci fosse stata una visione tenacemente orientata a promuovere alleanze con altri soggetti e altre istituzioni e a promuovere la connessione in rete di tutti gli attori che sono generosamente e attivamente impegnati sul territorio. Oggi questa visione alla base del Programma QuBì mette a disposizione della città un’organizzazione di fatto il cui valore va molto al di là delle risorse che sono state investite», ha detto Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo.

«Intesa Sanpaolo è, sin dalle prime fasi, impegnata nel contribuire alla sconfitta del Coronavirus – 100 milioni per la sanità italiana, un milione per la ricerca, iniziative benefiche puntuali, raccolte fondi, oltre a imponenti risorse creditizie per il sostegno dell’economia. In questa situazione non possiamo dimenticare chi era già in situazione di grave difficoltà, le cui esigenze si fanno oggi ancora più drammatiche. Questo nuovo capitolo del Programma QuBì, a cui abbiamo aderito sin dalla nascita, si rivolge proprio a loro. Dal canto nostro, Intesa Sanpaolo porta avanti le iniziative di beneficenza verso persone e famiglie indigenti con la consegna di pasti, posti letto, farmaci, abiti. Ringrazio la Fondazione Cariplo per il sostegno che, con i suoi interventi concreti ed efficaci, pone alla tenuta del tessuto sociale, oggi quanto mai di prezioso stimolo per tutti», ha commentato Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo.

Il Comune di Milano ha allestito 8 Hub emergenziali: spazi in cui dipendenti comunali, operatori e volontari delle 23 Reti QuBì cittadine, in collaborazione con i volontari dei 130 centri di ascolto della Caritas , prendono in carico le derrate alimentari e compongono spese settimanali da consegnare porta a porta alle famiglie e alle persone più fragili, attraverso un sistema integrato realizzato dal Comune di Milano attraverso la sinergia tra la direzione Politiche sociali e abitative e la Food Policy di Milano, Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, Protezione Civile di Milano, Programma QuBì – La ricetta contro la povertà infantile, Fondazione di Comunità Milano, Banco Alimentare della Lombardia, Caritas Ambrosiana, Milano Ristorazione, Sogemi e Amat.

«Di giorno in giorno cresce la solidarietà di enti, associazioni, aziende che si offrono per contribuire ai progetti aperti di aiuto alla cittadinanza», commenta la Vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo, «Chi mettendo a disposizione i propri mezzi e i propri spazi, chi il proprio personale e i propri volontari, chi prodotti e chi donazioni in denaro, chi tempo, conoscenze e capacità per diffondere il più possibile le iniziative. Tutto contribuisce a rendere sempre più capillare il Dispositivo Aiuto Alimentare basato sugli Hub per raggiungere vecchi e nuovi nuclei famigliari in difficoltà. Insieme ne usciremo più forti di prima con la consapevolezza che questo difficile periodo ci sta dando la possibilità di consolidare una rete di collaborazione coesa e duratura».

Oltre al sostegno al Banco Alimentare della Lombardia per garantire la gestione straordinaria delle derrate alimentari che quotidianamente vengono consegnate agli Hub, il Programma QuBì supporta la Croce Rossa Italiana, che entra a far parte del patto cittadino grazie alla messa a disposizione di un magazzino (nello specifico quello di Segrate) e della logistica per rafforzare il sistema.

Grazie a Fondazione Snam, già partner del Programma, che ha stanziato risorse per le derrate alimentari e ad Allianz che partecipa con una donazione sul Fondo QuBì, attivato in collaborazione con la Fondazione di Comunità Milano, Croce Rossa Milano contribuisce al rifornimento degli Hub cittadini che potranno così distribuire cibo più vario alle famiglie in difficoltà.

Anche gli altri partner di QuBì sono scesi in campo per sostenere la filiera del cibo, come ad esempio Fondazione Vismara che ha fatto in modo che le 23 Reti di quartiere potessero arrivare direttamente alle esigenze dei nuclei più fragili segnalati, attraverso accordi con i market per l’emissione di tessere spesa e con i commercianti di zona per le consegne al domicilio di beni essenziali, frutta e verdura.

Accanto al sistema degli 8 Hub cittadini, nelle prossime settimane grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, partner di QuBì fin dal principio, saranno potenziate le risposte date da quei presidi già attivi in città e che il Programma ha sostenuto negli scorsi anni. Solidando, il Social Market gestito dall’Istituto Beata Vergine Addolorata – IBVA – in collaborazione con Banco Alimentare della Lombardia raddoppierà le ore di apertura e accoglierà, in accordo con i servizi sociali, ulteriori 250 famiglie con bambini piccoli che potranno recarsi a fare una spesa gratuita in via Santa Croce 15.

«Questo progetto rappresenta un modello virtuoso di come il terzo settore in collaborazione con istituzioni e fondazioni sia in grado di rispondere in modo proattivo e concreto al bisogno della grande emergenza attuale», afferma Dario Boggio Marzet, Presidente di Banco Alimentare della Lombardia, «esempio inoltre della bellezza e dell’efficacia della rete di solidarietà del volontariato sul territorio, grande ricchezza della nostra nazione e sempre a fianco delle persone in condizioni di bisogno».

Anche grazie al Programma QuBì, Caritas Ambrosiana ho potuto sostenere l’apertura straordinaria dei tre Empori della Solidarietà che gestisce nei quartieri di Barona, Lambrate e Niguarda: alle famiglie già in carico si potranno aggiungere altre centinaia di nuclei segnalati dalle parrocchie e dal Comune di Milano, che stanno registrando una crescita costante di persone che hanno bisogno di cibo.

«Nelle ultime 6 settimane abbiamo assistito ad un aumento del 50% delle richieste di aiuti alimentari. Solo nei nostri empori, già oggi assistiamo il 25% di famiglie in più. Sono persone che hanno perso il lavoro in seguito al lockdown e trovandosi ai margini del mercato del lavoro sono senza tutela o hanno tutele insufficienti», concludeLuciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana,«Come avevamo paventato, dentro l’emergenza sanitaria è esplosa una crisi sociale che purtroppo avrà lunghi strascichi. Per farvi fronte abbiamo bisogno di un patto cittadino tra tutti gli enti che a vario titolo possono dare il loro contributo».

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