Per la Pasqua 2009, Aias ha fatto da apripista: 50 ragazzi con disabilità motorie, cognitive e comportamentali hanno trascorso una settimana ospiti di Dynamo Camp, a Limestre. Anche grazie a quell’esperimento, dal prossimo Natale il Camp, nato attorno ai bambini affetti da oncologie ematologiche, si allarga anche ai bambini con patologie neuromotorie e sindromi rare. Ce lo anticipa Serena Porcari, consigliere delegato di Fondazione Dynamo.
Vita: Questi bambini hanno caratteristiche molto diverse da quelli che Dynamo Camp ospita: come è stato l’impatto?
Serena Porcari: Assolutamente positivo, in una sola settimana abbiamo visto uno sviluppo motorio e cognitivo legato alle attività proposte. Per questo abbiamo deciso di rendere stabile l’esperienza fatta con Aias e altre associazioni, a cui a volte abbiamo già “prestato” il campo. Dal 2010 le patologie neuromuscolari, neurologiche, neuromotorie, e le sindromi rare entrano a pieno titolo nel programma di Dynamo Camp.
Vita: Questa è una notizia?
Porcari: Partiamo già a Natale, con alcune famiglie che fanno riferimento a un’associazione di Livorno, “Volare senza ali”. Insieme alla fondazione UmanaMente abbiamo creato un gruppo di lavoro per capire come adattare il programma per questi altri bisogni e soprattutto capire quali criteri adottare per accogliere le richieste. Nel 2010 le sessioni saranno separate, ma l’idea è anche quella di accogliere, nello stesso periodo, bambini malati e bambini disabili.
Vita: Cosa cambierà nella struttura del Camp?
Porcari: Il camp è completamente accessibile e le attività sono già perfette: bisognerà cambiare qualcosa nell’organizzazione della giornata, perché i bambini oncologici si stancano facilmente, mentre questi a volte hanno il problema opposto.
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