Cultura

Da Legambiente un manuale di autodifesa ambientale

Le norme e i consigli per difendere l'ambiente e la tranquillità delle vacanze

di Redazione

Tempo d?estate, tempo di vacanze: dopo un anno di lavoro il meritato riposo si consuma al sole sdraiati su una delle meravigliose spiagge italiane, oppure in un appassionante trekking sulle vette alpine. Ma spesso, mentre ci rosoliamo al sole o stiamo per intraprendere una bella passeggiata in un parco, qualcosa va storto e la vacanza rischia di essere rovinata. Una moto d?acqua ci sfiora in mare; oppure ci accorgiamo che sta per divampare un incendio, o ancora, avvistiamo una discarica abusiva, o per finire quella discoteca ci spacca i timpani tutta la notte. Piccoli o grandi reati che ci capita di avvistare ogni giorno, ma che magari, proprio perché siamo in vacanza ci saltano all?occhio in tutta la loro nefandezza. Alla vigilia del grande esodo estivo Legambiente, presenta così il ?Manuale di Autodifesa Ambientale del cittadino?, un vademecum utilissimo per conoscere l?abc normativo in materia ambientale e per non farsi trovare impreparati nei confronti di un danno all?ambiente, ma anche alla nostra persona. Il manuale scritto da Luca Ramacci, magistrato della Procura di Venezia e presidente dei centri di Azione giuridica di Legambiente, edito dalla casa editrice Sistemi Editoriali ? Esselibri di Napoli, vuole infatti essere un ausilio per il semplice cittadino che desidera difendere il proprio diritto a vivere in un ambiente salubre. 10 PILLOLE DI AUTODIFESA 1. Cosa fare se ci si imbatte in un incendio Segnalare subito l?incendio al Corpo Forestale (1515) e ai Vigili del Fuoco (115). Fornire tutti i punti di riferimento per individuare il luogo al più presto, date una descrizione dell?incendio, tipo colore del fumo, estensione dell?area, altezza delle fiamme, lasciare i dati anagrafici. Se vedete qualcuno determinato ad appiccare un incendio, non assumete iniziative che possano ledere alla vostra persona , ma annotate tutti i particolari utili per una denuncia: targa dell?auto, tratti somatici, abbigliamento (soprattutto pantaloni e scarpe, più difficili da cambiari) ecc. 2. Un acqua scooter sfreccia sotto costa rischiando di travolgere i bagnanti. L’uso delle moto d’acqua è consentito esclusivamente in ore diurne ? con esclusione del periodo dalle ore 13.00 alle ore 16.00 – in condizioni meteomarine favorevoli ed a distanza non superiore ad un miglio dalla costa. La circolazione delle moto d’acqua è vietata: entro 300 metri dalla costa; all’interno dei porti e negli specchi acquei antistanti l’imboccatura degli stessi. La partenza e l’atterraggio dei suddetti mezzi dovrà avvenire esclusivamente attraverso gli appositi corridoi di lancio. Al termine dello stesso i predetti natanti dovranno raggiungere la zona in cui è consentita la circolazione effettuando rotta diretta e perpendicolare alla costa.. E? vietato l?uso ai minori di 16 anni. Le infrazioni vanno segnalate alla Capitaneria di Porto. 3. Troviamo un animale abbandonato Nel caso si trovi un animale abbandonato è opportuno avvicinarlo con cautela affinché non scappi o diventi aggressivo. E? importante se si tratta di un cane verificare se è tatuato e avvertire il Canile Municipale o la Polizia Municipale in modo che possano intervenire. E? sconsigliabile adottare l?animale senza darne avviso alle autorità non solo perché l?intervento di personale competente consente una verifica sulle condizioni di salute dell?animale e la possibilità di una regolare adozione se l?animale non viene reclamato, ma anche perché se trovati in possesso dell?animale potrebbero crearsi imbarazzanti equivoci non sempre risolvibili tra le due parti. 4. Avvistiamo uno scarico fognario Nel nostro Paese esiste l?obbligo di depurazione delle acque reflue stabilite dalla legge 36/94 detta legge Galli. Inoltre l?art. 54 comma 2 del Decreto legislativo 152/99 vieta di aprire o effettuare scarichi di acque reflue domestiche o di reti fognarie, serviti o meno da impianti di depurazione senza autorizzazione. Eventuali scarichi possono essere segnalati al Noe (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri). E? possibile inoltre fare un esposto al Comune di competenza e alla Procura della Repubblica. 5. Per entrare in spiaggia ci chiedono di pagare. Il lido del mare e la spiaggia sono beni demaniali per principio destinati al pubblico uso. Essi vengono concessi in gestione a dei privati ma questo non esime i suddetti dal rispetto di alcune regole. Prima tra tutte il fatto che, anche grazie ad una recente sentenza della Corte di Cassazione, non può essere comunque interdetto il passaggio per arrivare al mare. Libera deve rimanere anche la fascia di 5 metri dalla battigia che è destinata esclusivamente al libero transito con divieto di permanenza, escluso mezzi di soccorso. La segnalazione va fatta al Comune e alla Capitaneria di Porto competente. 6. Come difendersi dal rumore L?intervento della polizia o di altri organi di controllo potrà essere richiesto solo nel caso in cui il rumore sarà idoneo a configurare la violazione alla legge. Sarà comunque utile segnalare la fonte del rumore, annotare gli orari se non è un rumore costante e le modalità con cui si manifesta e agevolare il controllo a sorpresa 7. Avvistiamo una discarica abusiva L?art 14 del Decreto Legislativo 22/97 vieta l?abbandono e/o il deposito di rifiuti nel suolo e nel sottosuolo, come anche l?immissione di rifiuti nelle acque superficiali o sotterrane. L?episodio di cui si è eventualmente testimoni può essere segnalato al Comune o alle autorità competenti fornendo precise indicazioni sull?ubicazione dell?area, una descrizione del tipo di discarica e di eventuali automezzi che scaricano rifiuti. 8. Un sub sta pescando con tanto di bombole, ma non era proibito? La pesca subacquea può essere effettuata solo nelle ore diurne e senza l?uso di apparecchi ausiliari di respirazione (Dpr 1639/68 ? Dpr 219/83 ? Dl 381/88) osservando alcune regole e le altre eventualmente indicate nelle Ordinanze della locale autorità marittima: rispettare un distanza superiore a 500 metri dalle spiagge frequentate da bagnanti; tenersi a 100 più di 100 metri dalle reti di posta. L?età minima per praticare pesca subacquea è comunque 16 anni; esiste un divieto assoluto di transitare in zone frequentate da bagnanti con arma subacquea carica; i sub debbono immergersi segnalando la loro presenza con un galleggiante provvisto di una bandiera rossa con striscia diagonale bianca visibile a 300 metri; se è presente un mezzo nautico di appoggio, la bandiera va issato su di esso; il subacqueo non si deve allontanare oltre i 50 metri dalla bandiera segnaletica; non si può in ogni caso raccogliere corallo, molluschi e crostacei. La segnalazione va fatta alla Capitaneria di Porto competente. 9. Stanno costruendo una edificio abusivo Oltre a prendere informazioni presso il Comune o associazioni che operano sul territorio le principali informazioni che dovremmo fornire in caso di denuncia sono le seguenti: ubicazione e descrizione delle opere, collocazione temporale dei lavori, documentazione fotografica o filmata dell?abuso, dati essenziali per l?individuazione dei responsabili. Se, inoltre, vi accorgete che sta per essere edificato un edifici in riva al mare sappiate che la legge dell?8 agosto 1985 n 431, detta Legge Galasso pone sotto vincolo paesaggistico i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sul mare. Si può fare un esposto al Comune e alla Procura della Repubblica l?edificio abusivo sta per essere edificato in 10. Vorremmo sapere la qualità delle acque in questa zona, ma a chi chiedere? Nel nostro Paese la qualità delle acque di balneazione è regolata dal Dpr 470/82 che stabilisce i parametri microbiologici da considerare per stabilire se si può o meno permettere la balneazione in quel tratto di mare. Per legge i tratti non balneabili debbono esporre il cartello di divieto di balneazione e comunque si può sempre ottenere questo tipo di dati, entro 30 giorni dalla richiesta, come previsto da legge sulla trasparenza degli atti pubblici (ex-legge 241/90). Occorre rivolgersi al Comune.


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