Famiglia

Da Kabul a Roma per imparare a far nascere i bambini

La storia di tre studentesse che arrivano dal Paese con il alto tasso di mortalità al mondo delle madri e dei neonati

di Redazione

Dall’Afghanistan a Roma per ‘imparare’ ad assistere un parto, a usare un ecografo o a monitorare il battito cardiaco del feto nel ‘pancione’. Ma non solo. Si chiamano Fardana, Zuhal e Zora, vengono da Kabul, e sono tre ginecologhe che per sei mesi seguiranno un ‘tirocinio di formazione’ coordinato dall’Ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiberina di Roma. Sono arrivate in Italia grazie al progetto di assistenza, formazione e specializzazione sostenuto e sponsorizzato dal Comitato ”Le studentesse di Faizabad”. Un comitato, nato a novembre del 2001, per iniziativa della sua presidente Chicca Conti Olivetti, che da subito ha avviato una ‘frenetica’ raccolta di fondi, attraverso varie iniziative benefiche, grazie alla quale sono state finanziate le tre borse di studio. ”Il periodo di training – ha spiegato oggi in conferenza stampa Domenico Arduini dell’Universita’ di Tor Vergata, e responsabile dell’Unita’ di medicina prenatale e patologia ostetrica del Fatebenefratelli – si svolgera’, per tre mesi, nei reparti di ginecologia e neonatologia del Fatebenefratelli, per altri due in quelli di chirurgia ginecologica e oncologica dell’Istituto regina Elena di Roma e l’ultimo in altri centri, fra i quali l’ospedale pediatrico Bambino Gesu’. L’obiettivo – ha aggiunto – e’ quello di migliorare la situazione sanitaria e di assistenza in Afganistan, paese con il piu’ alto tasso al mondo di mortalita’ delle madri e dei neonati”.


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