Mondo

Da fumatore a sostenitore a distanza

E' l'idea della campagna "Spegni il fumo. Accendi la vita". Una conferenza in corso oggi a Roma

di Benedetta Verrini

Spegnere la sigaretta per salvare la propria vita e, contemporaneamente, salvarne anche altre. E’ l’idea della campagna “Spegni il fumo. Accendi la vita” di cui si parla questa mattina a Roma nel corso di una conferenza moderata dal Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, il Prof. Antonio Boccia, a cui parteciperanno Fabrizio Fratus, responsabile della Comunicazione e  Relazioni esterne di Reach Italia; il Prof. Giacomo Mangiaracina, direttore scientifico del progetto e docente della facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “Sapienza”; la Prof.ssa Maria Sofia Cattaruzza, responsabile dell’Unità di Tabaccologia del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive e docente della facoltà di Medicina di Medicina e Psicologia dell’Università “Sapienza”.

L’idea che sta alla base della campagna, in corso già da un anno, è molto semplice: convertire il denaro speso per il fumo, che rappresenta un nemico della salute e della vita, nel valore autentico della solidarietà e del Sostegno a Distanza. La spesa per un fumatore abituale, fissando in 3,50 € il costo medio di un pacchetto di sigarette al giorno, si attesta intorno ai 1.300 euro annui. Attivare un Sostegno a Distanza costa circa 300 euro all’anno, una cifra sufficiente a salvare la vita a un bambino.

Come spiega il coordinatore scientifico del progetto, Prof. Mangiaracina, della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “Sapienza”, esperto tabaccologo che ha trattato oltre 30.000 fumatori in Italia: «Vogliamo dare un valore etico al denaro speso per le sigarette. Chi smette di fumare difende certamente la propria vita, ma può anche promuoverne un’altra, per esempio adottando un bambino a distanza».

www.accendilavita.it 

 

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