Salute
Da Family Room a Casa Ronald, così si raddoppia l’accoglienza
A Milano la Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald ha posato la prima pietra della nuova struttura che amplierà le attività all’Asst Grande Ospedale Metropolitano NIguarda. All'inaugurazione dei lavori con i vertici della fondazione anche i rappresentanti di Regione, Comune, Azienda sanitaria e il Garante infanzia regionale
Raddoppia l’accoglienza iniziata nel 2020 all’Ospedale Niguarda di Milano nella Family Room di Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald e che in questi anni ha registrato 1.709 ingressi: genitori, parenti, fratelli e sorelle dei bambini in cura alla pediatria del nosocomio milanese.
Entro la fine dell’anno, infatti, nascerà una nuova Casa Ronald che, non solo passerà da 300 ma a 600 mq, ma sarà in grado di offrire agli ospiti sei camere da letto, oltre a cucina, spazio living, sala smart working, una stanza del silenzio e una lavanderia. E tutto seguendo il metodo della fondazione Family Centered Care.
A fine gennaio con un evento culminato in un concerto Candlelight si è simbolicamente posata la prima pietra dell’ampliamento e conseguente nascita della Casa Ronald all’interno della struttura ospedaliera. In particolare la nuova struttura sorgerà sempre nel blocco Nord dell’ospedale che accoglie i reparti pediatrici e neonatali.
Obiettivo uno spazio accogliente per le famiglie
In aula magna, introdotti da Irina Maslenkova, Fundraising Marketing & Communication Manager di Fondazione McDonald la parte più istituzionale della cerimonia con gli interventi delle autorità.
Il primo a prendere la parole è stato l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé che nel ricordare i 25 anni di presenza in Italia della fondazione e i quattro anni di vita della Family Room, ha voluto sottolineare l’importanza di uno spazio di accoglienza per il benessere familiare «molti studi hanno dimostrato che la famiglia è un tassello fondamentale del percorso di cura di un paziente. Siamo orgogliosi che Fondazione Ronald McDonald abbia scelto di confermare e ampliare la sua presenza a Milano grazie al nuovo progetto di Casa Ronald che speriamo possa entrare in funzione al più presto per offrire a mamme e papà uno spazio accogliente e sicuro nel quale prendersi una pausa o continuare a lavorare da remoto in occasione dei lunghi periodi di ricovero dei loro figli».
L’importanza della partnership tra pubblico e privato sociale è stato sottolineato da Maslenkova nell’introdurre Alberto Zoli, direttore generale dell’Ospedale Niguarda di Milano che nel ricordare come il progetto di accoglienza di Fondazione McDonald sia nato nel periodo più difficile (in piena emergenza Covid nel 2020), ha sottolineato come siano tanti i bambini che arrivano a Niguarda da fuori Lombardia e anche dall’estero. «Sono molto spesso situazioni cliniche delicate, che trovano grandi competenze nei professionisti del nostro Ospedale. Parliamo di percorsi di cura che hanno bisogno di tempo, ed è perciò indispensabile poter dedicare anche un’assistenza e un’accoglienza adeguate, che diano alle famiglie la possibilità di stare vicino ai loro bimbi durante le cure che ricevono».
La collaborazione tra realtà sociali e ospedale
«La collaborazione con Casa Ronald McDonald, così come con diverse altre associazioni che sono da tempo al nostro fianco (una settantina quelle presenti – ndr.), è strategica e determinante: perché completa ancora di più la qualità del percorso assistenziale che possiamo mettere in campo ogni giorno. Non a caso» ha concluso Zoli, «abbiamo voluto dedicare ancora più spazio al progetto di Casa Ronald, per poter accogliere sempre più famiglie e fare di Niguarda un vero e proprio riferimento internazionale per le cure pediatriche».
“Si va da una Family Room a una Casa Ronald, un passo importante che permetterà di migliorare ulteriormente la già alta qualità dell’assistenza offerta in questo grande ospedale. Il trasferimento di bambini che vengono qui a Milano in una struttura come il Niguarda per cercare la migliore cura possibile, è un avvenimento che purtroppo sconvolge la vita non solo del bambino, ma della famiglia intera», ha sottolineato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso «Garantire loro di poter assistere quotidianamente e da vicino i propri figli in cura è fondamentale; dobbiamo portare avanti progettualità ospedaliere che diano questa possibilità. Ringrazio Fondazione Ronald, a me cara da tanti anni, per l’importante lavoro che sta svolgendo, come anche tutti i volontari e il personale sanitario che ci collaborano».
Un segno di attenzione verso le famiglie
Dopo Bertolaso è intervenuta l’assessora all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione, Simona Tironi che ha voluto ricordare la sua conoscenza della Fondazione McDonald fin dalla nascita della Casa Ronald di Brescia. «Oggi è un giorno importante non solo per la città di Milano, ma per tutta la Lombardia e per l’Italia. La realizzazione di questa nuova Casa, all’interno di una struttura sanitaria d’eccellenza come il Niguarda, rappresenta un gesto di grande solidarietà e un segno tangibile di attenzione verso le famiglie che affrontano momenti difficili».
«Mi piace ricordare che questo progetto, è la testimonianza di come, lavorando insieme, possiamo fare molto per migliorare la vita delle persone», ha concluso l’assessora Tironi.
Qualità della vita, salute e famiglia
«Ero uno di quelli che nel 2020 all’apertura della Family Room erano presenti», ha ricordato il Garante per la tutela dei minori e fragilità della Regione Lombardia Riccardo Bettiga. Che ha poi aggiunto: «La Salute, la dimensione della Qualità della Vita e la Famiglia sono i tre pilastri più importanti, oggi nel nostro Paese, nella difesa dei bambini e degli adolescenti. Casa Ronald McDonald è un progetto che si inserisce pienamente nel solco delle azioni più importanti e centrate in questo ambito e come Garante regionale non posso che continuare ad essere al fianco della Fondazione in un lavoro che realizza in pieno quelli che sono gli obiettivi e il mandato che ci investe tutti nella tutela dei diritti dei più piccoli».
La collaborazione tra pubblico e privato sociale
Gli ultimi a prendere la parola sono stati il neo presidente della Fondazione, Giuseppe Maria Pisani e Giorgia Favaro, Ad di McDonald’s Italia.
«Ampliare la struttura di Fondazione già presente al Niguarda ci dà la possibilità di accogliere un maggior numero di famiglie con bambini in cura presso i diversi dipartimenti dell’ospedale», ha sottolineato Pisani. «Siamo grati della collaborazione con l’Ospedale Niguarda che offre più spazio per realizzare la nostra mission. Grazie anche ai partner, ai donatori e alle Istituzioni del territorio. Attraverso la collaborazione sempre più stretta tra pubblico, privato e privato sociale, offriremo servizi concreti e risponderemo ai bisogni della comunità, obiettivo che condividiamo con il nostro Forever Mission Partner McDonald’s».
Da parte sua Favaro ha aggiunto: «Partecipare a un momento così significativo per la Fondazione Ronald McDonald è per me un grande orgoglio. Ancora di più perché questa struttura, che crescerà per diventare una Casa Ronald, rappresenta un luogo speciale che prende vita anche grazie all’impegno di dipendenti e licenziatari McDonald’s, che scelgono di dedicare il loro tempo come volontari per la fondazione»
La cura è negli occhi di chi guarda
Al momento della posa della prima pietra in un’area adiacente la Family Room c’è stata la possibilità di visitare la struttura attualmente attiva per l’accoglienza dei familiari dei piccoli in cura e lasciare un proprio messaggio su un grande pannello intitolato “La cura è negli occhi di guarda” (nella foto).
In una nota si può leggere il commento dell’assessore alla Famiglia, solidarietà sociale, disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia Elena Lucchini, che nell’esprimere la sua riconoscenza alla Fondazione McDonald per la sua opera e la vicinanza ai bambini ricoverati nelle strutture ospedaliere, ha voluto ricordare che la Lombardia «nell’ottica della promozione e del sostegno alla famiglia e ai suoi componenti in tutto il ciclo di vita, crede e promuove un intervento di supporto e sostegno alle famiglie con un componente minore in cura per patologie oncologiche attraverso la valorizzazione di progettualità presentate da Enti del terzo settore, enti iscritti all’anagrafe delle onlus, enti privati non profit» e ha concluso rivolgendo la sua gratitudine «ai tanti volontari, un patrimonio materiale e immateriale che è il vero primato lombardo».
Nell’immagine in apertura da sx: Paola Pizzighini, Diana De Marchi, Giuseppe Maria Pisani, Guido Bertolaso, Giorgia Favaro,Simona Tironi, Costantino De Giacomo,Carlo Borghetti, Laura Zoppini, Nicola Antonacci, Roberta Osculati, Alberto Zoli, Maria Chiara Roti, Giulia Martinelli, Rosaria Zaccaro – foto da ufficio stampa
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