Politica

Da che parte stanno i dislessici?

Una nota ministeriale promette di valorizzare l'ambidestrismo dei dislessici: ma in realta' essi sono in grado di usarne una soltanto

di Maramao

Quante perle nei regolamenti distribuiti dal ministero della Pubblica Istruzione per presentare la riforma dei cicli. L’ultima riguarda l’insegnamento di sostegno e la valorizzazione dei disabili all’interno della scuola. Sinché si scrive che «occorre cogliere e affinare… la sensibilità tattile e uditiva e musicale di chi non vede»; o «la acuta discriminazione visiva dei moti altrui e propri di chi non sente», siamo nella più innocua delle ovvietà. Vorremmo ben veder chi pensi il contrario… Ma lo stupore arriva in un altro passaggio, quando la nota ministeriale promette di valorizzare «l’ambidestrismo dei dislessici». Chiunque conosce il problema dei dislessici sa che la questione è aiutarli a scegliere, a decidere quale mano usare. A furia di buonismo si diffondono cattiverie.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA