Cultura

Da che parte sta Dio. Se sant’Agostino… Libertà e grazia. Non serve altro

Intervista immaginaria (ma reale) con il vescovo di Ippona. "I governi non possono condizionare i cristiani. Il male? Scimmiotta Dio".

di Riccardo Bonacina

Dio, da che parte sta? È una domanda ardita ma eppure lecita, se lo stesso Giovanni Paolo II di fronte alle nefandezze che si compiono nel suo nome, oggi più che nel secolo scorso, ha ricordato nel 2002 che «l?odio, il fanatismo e il terrorismo profanano il nome di Dio e sfigurano l?autentica immagine dell?uomo». Dio, da che parte sta? Se lo sono chiesti editorialisti, politici e commentatori per spiegare la vittoria elettorale di Bush negli Stati Uniti, e da noi per cercare qualche ragione alle smanie italiane di Buttiglione. Da sedici secoli in qua noi non conosciamo risposte migliori a questa domanda di quelle date da Agostino d?Ippona, manicheo prima e poi cristiano, sacerdote e vescovo. In quest?intervista, vera fino all?ultima parola, risponde alle domande più calde del momento. Vita: La vittoria di Bush, dicono i commentatori, è dovuta alla difesa dei valori cristiani. Buttiglione ha detto che con la sua rielezione «si è aperta una nuova fase di cristianizzazione». È davvero così? Agostino d?Ippona: Non vedo proprio che cosa possa cambiare per la moralità e la dignità dell?uomo che gli uni abbiano vinto e gli altri siano stati vinti. Tanto clamore serve solo al vuoto orgoglio dell?umana gloria. Per quanto riguarda questa vita mortale, che nasce e si esaurisce in breve tempo, che importa sotto quale regime debba vivere un uomo? A meno che colui che ha il potere non lo costringa a essere empio e ingiusto, privandolo della libertà. Vita: Dunque lei non vede differenza tra i valori cristiani e gli altri? Agostino: Tutti i regni umani non sono che grandi associazioni a delinquere, una volta rinunciato alla giustizia. Ma la vera giustizia vive solo nella Città di Dio che è la santa Chiesa, che percorre il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio fino alla fine del mondo. Vita: Insomma, per lei gli Stati e i vari ordinamenti, nonostante i principi e valori su cui si fondano, differiscono dalle associazioni a delinquere solo per le loro dimensioni? Agostino: Essendo più potenti hanno solo la garanzia dell?impunità. Anche i malfattori, infatti, formano dei piccoli Stati: un gruppo di uomini comandati da un capo, tenuti insieme da un patto comune si spartiscono un bottino secondo un tacito accordo. Se questo male si allarga sempre più, se occupa una regione, fissa una sede, conquista città e soggioga popoli, assume più apertamente il nome di regno. Che non è diverso per la rinuncia alla cupidigia ma perché ha conseguito l?impunità. Vita: Possibile che lei non trovi nessuna differenza tra società come quelle occidentali basate su beni oggettivi come la libertà e la dignità della persona e quelle islamico-fondamentaliste? Agostino: All?uomo sono necessari solo due beni, la libertà e la grazia di Dio. Tutto è racchiuso nella storia di due uomini, di cui uno (Adamo) ci ha perduti in sé facendo la sua volontà e non quella di Colui che l?aveva creato; l?altro, invece, (Gesù Cristo) ci ha salvato in sé facendo non la sua volontà ma quella di Colui che lo aveva creato. Vita: Ma allora non c’é bene e male in politica e negli ordinamenti statuali? Agostino: Il vero male é sempre “simia Dei” (scimmiottamento di Dio e del bene). Vita: I cattolici non devono quindi correggere i vizi con le virtù, combattere in nome dei valori? Agostino: Noi seguiamo questa regola apostolica trasmessaci dai Padri: se troviamo qualcosa di vero anche negli uomini malvagi, ne correggiamo la malvagità senza violare quel che in essi c’é di giusto. Così nella medesima persona, emendiamo gli errori evitando di distruggere le cose vere con la critica di quelle false. La Chiesa cattolica, come fu di lei predetto, é per tutti e in tutti i popoli si diffonde, perciò non corregge l’iniquità di chicchessia tanto da distruggere in costui la verità, che non é sua ma del suo Signore.


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