Cultura

Da Cernobbio un segnale di partenza

di Emanuela Citterio

“Milano si impegnerà a diffondere i contenuti di Expo cambiando sé stessa, diventando un laboratorio di sviluppo sostenibile”. Lo ha detto questa mattina a Cernobbio il sindaco della città che ospiterà l’esposizione universale del 2015, Giuliano Pisapia.

I delegati dei 57 Paesi che hanno già dato la propria adesione ad Expo saranno ospiti per due giorni a Villa Erba a Cernobbio per il primo “International partecipans meeting” di Expo. Finalmente “un segnale di partenza”, come l’ha definito parlando con vita.it Stefano Boeri, assessore alla cultura e all’expo del Comune di Milano.

“Organizzare Expo non è per deboli di cuore” – ha sottolineato il segretario generale del Bie (Bureau International des Expositions) Vicente Loscertales. “Il compito è immane ma ha anche il fascino di un progetto comune, multiculturale, in cui avrà un peso determinante il coinvolgimento delle singole persone, dai volontari ai residenti ovvero i cittadini di milano e della Lombardia ai milioni di visitatori attesi da tutto il mondo”.

Ad aprire gli interventi di questa mattina è stato il Presidente di Regione Lombardia e Commissario generale di Expo Roberto Formigoni. Dopo aver letto la lettera del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di un “progetto e una sfida comuni” da affrontare con un occhio all’eredità che questa Expo deve lasciare sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Uno snodo imporante sarà, ha detto Formigoni, la “Carta 2015”, una sorta di codice etico sull’alimentazione e lo sviluppo sostenibile che Expo 2015 lascerà come eredità culturale e immateriale.

“Non è paradossale che l’Italia in crisi economica voglia insegnare all’Europa e al mondo come nutrire il pianeta?” è stato chiesto a Stefano Boeri alla fine della mattinata. Secondo l’amministrazione milanese l’Expo è l’occasione per mobilitare energie nuove che vadano oltre l’attuale modello di sviluppo economico . “La crisi economica ha messo a nudo un modello di sviluppo – ha detto Pisapia – non più sostenibile. Non basta archiviare un certo modo di pensare la crescita, ma occorre proporre alternative”.

Attraverso la politiche urbanistiche, dell’ambiente e dei trasporti – ha detto Pisapia – Milano può diventare a partire dal 2015 una nuova frontiera di uno sviluppo ecocompatibile e ancorato ai principi della giustizia sociale. “Una città che sceglie il verde, il trasporto pubblico – ha detto Pisapia – che si rivolge al mondo e che sperimenta modelli innovativi di innovazione e agricoltura. Una città che sviluppa l’edilizia biocompatibile e che favorisce il dialogo con tutte le comunita’ internazionali superando paure e pregiudizi”.

“Un ruolo fondamentale” ha detto a Vita.it Stefano Boeri, “possono giocarlo le comunità immigrate che abitano Milano. In questi giorni è successo qualcosa che era impensabile solo fino a pochi mesi fa: le associazioni e le comunità straniere sono state coinvolte a pieno titolo nel percorso verso l’Expo, sia come cittadini di Milano che come veicolo per la partecipazione dei propri Paesi d’origine a questo grande progetto culturale”.

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