Formazione

Da cent’anni l’obiettivo è aiutare i più poveri salvandoli dalla cecità

Onlus sotto la lente. Cbm Italia onlus (di Angelo Manganello).

di Redazione

Chi vive il problema della cecità non solo non vede, ma nemmeno è visto. Una dramma silenzioso come i suoi protagonisti, soprattutto per quelli che vivono nei Paesi in via di sviluppo. A portar loro la luce ci pensa Cbm Italia onlus. «Un?operazione di cataratta dura 30 minuti. Eppure ancora oggi la cataratta è la prima causa di cecità curabile a livello mondiale. 20 milioni di non vedenti, residenti nei Paesi del Sud del mondo, potrebbero riacquistare la vista grazie a un?operazione di cataratta del costo di soli 30 euro se solo avessero accesso ai servizi sanitari». Con questa affermazione Giusy Laganà, responsabile della comunicazione e del fund raising di Cbm Italia onlus, introduce alcuni dati fondamentali rispetto al problema della cecità del mondo. È ancora molto diffusa, è in grado di condizionare la vita di milioni di persone, può essere in una certa parte contrastata, ma ancora non abbastanza viene fatto oggi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Secondo i dati e i giudizi forniti da Cbm Italia gli standard di prevenzione e cura della vista e i servizi connessi sono in Europa occidentale e in Italia di grande qualità. Diverso è il discorso per i Pvs, Europa orientale inclusa. Ben 37 milioni di persone sono già cieche, di queste circa 1,4 milioni sono bambini al di sotto dei 15 anni. A soffrire di ipovisione sono ben 124 milioni di persone e se non sono curate adeguatamente potrebbero diventare cieche. Sono 153 milioni gli individui affetti da problemi refrattivi. Più del 90% delle persone con problemi alla vista vive nei Paesi del Sud del mondo dove, a causa della povertà, delle precarie condizioni igienico-sanitarie e dell?assenza di strutture mediche adeguate, un individuo ha dieci probabilità in più di perdere la vista rispetto a una persona che vive nei Paesi industrializzati.Colmare questo gap è la mission di Cbm Italia, ovvero il miglioramento delle condizioni di vita delle persone affette da disabilità visiva, fisica, psichica residenti nei Pvs attraverso attività di prevenzione e cura, formazione di personale medico locale, adeguamento delle strutture sanitarie, formazione ed educazione delle persone disabili, oltre ovviamente alle campagne di sensibilizzazione dell?opinione pubblica realizzate sul territorio italiano.Cbm Italia lavora in maniera indipendente, interamente su fondi privati (singoli cittadini, aziende, fondazioni), conta su un network di circa 150mila sostenitori e volontari, e può contare sull?expertise strutturata dell?organizzazione internazionale che può vantare 100 anni di consolidata esperienza (1908 – 2008). Una competenza specialistica che consente a Cbm di riabilitare migliaia di persone cieche all?interno dei propri contesti sociali di provenienza, attraverso percorsi educativi, formativi e attività di microcredito che consentono lo sviluppo di attività economiche generatrici di reddito. In particolare, conclude Giusy Laganà, «Cbm è impegnata a livello internazionale con Sign up for Sight – Una firma per la vista, campagna di raccolta firme che, in collaborazione con l?Organizzazione mondiale della Sanità, mira a un?azione di lobby sulle organizzazioni internazionali e i governi nazionali affinché elaborino, ratifichino e recepiscano nei loro ordinamenti una convenzione sui diritti delle persone affette da cecità». È possibile sottoscrivere l?appello direttamente dal sito dell?associazione.

Angelo Manganello

CBM Italia onlus
piazza S. Maria Beltrade, 2 – Milano
tel. 02.72093670 – <a href="http://www.cbmitalia.org" target="_blank">Associazione Onlus prevenzione cecità</a>
c.f. 97299520151


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