Non profit

Da associazione a coop? Meglio di no

E' preferibile dar vita ad una cooperativa sociale parallela all'onlus.

di Carlo Mazzini

Può un?associazione onlus, iscritta al registro provinciale del volontariato e proprietaria di un automezzo per trasporto disabili, mutare la natura giuridica e trasformarsi in cooperativa sociale con le stesse finalità? L?associazione, con l?assemblea dei soci, può decretare il cambio e incaricare un membro perché produca la documentazione al notaio per la costituzione? È fattibile? Il pulmino diventa automaticamente di proprietà della cooperativa? Si possono girare i contributi alla cooperativa?

L.R. (email)

Cerco di essere schietto e diretto come è mia abitudine; a certi quesiti non è possibile rispondere compiutamente in poche battute per la loro complessità, o per il rischio professionale che il consulente ?corre? nel rispondere su certe tematiche, o anche per ragioni non disprezzabili di ?mercato?, dato che il consulente ha questa mania di cercare nuovi clienti, e pertanto – mettendo in piazza certe conoscenze – rischia di bruciarsi altre opportunità di consulenze. Il quesito rientra nell?ambito delle domande complesse, e come tale lo tratto, nella speranza che possa essere comunque di una qualche utilità. Partiamo col dire che non vi è un divieto espresso di trasformazione da organizzazione di volontariato a cooperativa sociale. È però vero che la giurisprudenza – sul tema più generale della trasformazione di associazione in cooperativa o srl – si è espressa in direzione non univoca e neppure la dottrina ha trovato unicità di vedute. La questione, in effetti, è complessa perché va a trasformare la ragione stessa del rapporto tra gli associati, prima, e tra i soci dopo; vanno a mutarsi le tipologie dei controlli dell?autorità relativi alle due forme; sussistono questioni insolute relative alla preservazione della fede pubblica. Analizziamo per analogia il caso di ?trasformazione eterologa? da associazione a società di capitali prevista dal nuovo articolo 2500-octies del codice civile (aggiunto dal dlgs 6/03); in tale articolo – ed è per questo che parlo di analogia – non sono ricomprese le cooperative (neppure le ?sociali?) come ?punto d?arrivo? della trasformazione. I principi di prudenza dettati nell?articolo sono però condivisibili e ritengo applicabili nella generalità dei casi, quindi anche nel caso in cui si intenda trasformare un?organizzazione di volontariato in cooperativa sociale. Si parla, in tale articolo, della non ammissibilità della trasformazione nel caso in cui l?associazione abbia ricevuto contributi pubblici o liberalità od oblazioni del pubblico (dei non soci). È chiaro che un ente solidaristico non si è retto economicamente sul ?fatturato? derivante dalla vendita di un servizio, bensì sulla gestione di un rapporto di fiducia rispetto ai terzi che ha portato questi a donare disinteressatamente per permettere il proseguimento di una certa attività. Il rapporto di fiducia che si è instaurato con i donatori e il ?settore pubblico? verrebbe alterato da una trasformazione dato che – seppur sociale – la finalità della cooperativa si configura come mutualistica, mentre quella dell?organizzazione di volontariato (che ha mosso il pubblico a donare) è unicamente solidaristica. Si pensi, per esempio, al fatto che chi è all?interno di un ente di volontariato, per poter ottenere un compenso per prestazioni deve ?uscire? dal patto associativo e dalla schiera di volontari; mentre il lavoro del socio della cooperativa è il fine stesso della costituzione di una cooperativa! Il consiglio è di mantenere in vita l?associazione di volontariato e di costituire in parallelo una cooperativa sociale; col tempo, mantenere distinte agli occhi dei terzi le due realtà e farsi finanziare esplicitamente (dal pubblico e dalle amministrazioni) anche l?attività della cooperativa. Il punto Non conviene trasformare un?associazione di volontariato in cooperativa, anche se sociale. Verrebbe meno il rapporto di fiducia che si è instaurato con i donatori e alterate le finalità: solidaristiche per l?associazione e mutalistiche per la cooperativa. Molto meglio dar vita a una cooperativa sociale parallela all?associazione di volontariato.

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