Salute

Da Aism 900mila euro per sclerosi multipla e CCSVI

Lo annuncia Mario Alberto Battaglia a margine del convegno internazionale in corso a Toronto

di Redazione

È in corso a Toronto il 62° Congresso dell’American Academy, a cui partecipano 5mila ricercatori provenienti da tutti il mondo. La comunità scientifica mondiale ha ascoltato in una sessione sulla SM la presentazione delle proposte scientifiche del prof. Paolo Zamboni, Direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di Ferrara e del Prof. Zivadinov dell’Università di Buffalo.

 

Quel che è emerso dal congresso è che sono necessarie sperimentazioni controllate e multicentriche per verificare la validità degli studi condotti da Prof. Zamboni sulla CCSVI. È una tesi che può aprire nuove strade ma gli studi vanno approfonditi. E Zamboni dal Congresso si rivolge alle persone con SM, dicendo che il processo di espansione delle ricerche può sembrare lento, ma d’altra parte è fondamentale assicurare rigore e validità scientifica. E nel frattempo le persone con SM non devono interrompere le terapie seguite sino ad oggi.

Al web live meeting, rispondendo alle tante domande ai ricercatori, Zamboni e Zivadinov hanno ribadito più volte che devono essere fatti studi clinici controllati randomizzati tenendo sempre in conto cosa è giusto per le persone con SM e mantenendo sempre un’eticità negli studi. Il Prof. Zamboni ha informato la comunità scientifica che a breve partirà con due studi controllati e supportati dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. Ha sottolineato, inoltre, l’importanza del dialogo tra ricercatori con diverse specialità mediche e la necessità di stabilire insieme linee guida per la diagnosi e i trattamenti. Riguardo alle molteplici domande pervenute sui trattamenti disponibili per la CCSVI e sulla possibilità di interrompere le cure mediche convenzionali, i relatori hanno ribadito più volte che per il momento si possono trattare per la CCSVI solo le persone incluse in trial clinici e l’importanza per le persone con SM che stanno seguendo trattamenti farmacologici approvati di non sospendere le cure.

 

«L’AISM e la sua Fondazione da sempre impegnata sia in campo assistenziale che scientifico nell’interesse delle persone con sclerosi multipla ha già avviato sul piano italiano ed internazionale ulteriori studi per dare una risposta sull’efficacia e sicurezza dell’intervento terapeutico di allargamento dei vasi venosi, elementi essenziali per poter far decidere al servizio pubblico di inserire questo approccio tra i trattamenti offerti dal Servizio Sanitario Nazionale», ha dichiarato il Prof Mario Alberto Battaglia, Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla. «L’ipotesi di lavoro del professor Zamboni deve essere esplorata e valutata. Abbiamo bisogno di certezze. E queste le possiamo avere solo attraverso studi clinici multicentrici e multidisciplinari controllati che spieghino e confermino l’associazione della CCSVI con la SM, che definiscano gli aspetti diagnostici e chiariscano l’efficacia e gli effetti dell’intervento terapeutico».

 

Il programma speciale dell’AISM e della sua Fondazione comprende innanzitutto la promozione, il coordinamento e il finanziamento di uno studio di prevalenza delle malformazioni nelle persone con SM e nei controlli sani. Il protocollo di ricerca è in fase di definizione da parte dei ricercatori, che lo coordineranno con il professor Zamboni. Saranno coinvolti 10-15 Centri Clinici italiani dove esperti dell’esame diagnostico con il doppler e neurologi valuteranno quante persone e con quali forme e condizioni di SM presentino le alterazioni. Il secondo ambito di finanziamento del programma consiste nel sostegno al progetto di sperimentazione clinica controllata, attivato dalla Regione Emilia Romagna. Un percorso parallelo e aggiuntivo consiste nel finanziamento delle ricerche che sono state presentate da ricercatori italiani all’interno del bando annuale di ricerca scaduto l’8 marzo.

 

«Grazie ai fondi del 5 per mille la prima parte dei finanziamenti dedicati a questi studi è di 900mila euro per il primo progetto speciale. Non è stato definito ancora il budget per gli altri studi ma riteniamo necessario dedicare tutti gli ulteriori fondi che saranno necessari per dare risposte certe alle persone con SM», ha detto Battaglia. «In campo internazionale in questi mesi sulla CCSVI abbiamo subito avuto un confronto approfondito con le Associazioni nazionali di sclerosi multipla statunitense e canadese, le uniche Associazioni che, insieme a noi, mettono a disposizione della comunità scientifica fondi dedicati alla CCSVI e ci muoveremo in modo coordinato nel processo di valutazione, approvazione e monitoraggio delle proposte di ricerca che abbiamo ricevuto dai principali gruppi di ricercatori in risposta ai bandi in ciascuna nazione».

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