Politica

Da 37 anni in Italia ma Jovanovic non esiste

«Mi chiamo Jonko Jovanovic, vivo nel campo nomadi di Collegno. Sono nato in ex Jugoslavia 64 anni fa. Da 37 anni vivo in Italia, ma non lo posso dimostrare»

di Elisa Cozzarini

«Mi chiamo Jonko Jovanovic, vivo nel campo nomadi di Collegno. Sono nato in ex Jugoslavia 64 anni fa. Da 37 anni vivo in Italia, ma non lo posso dimostrare». Così esordisce il vicepresidente dell?Aizo durante la nona tappa del viaggio nell?Italia dell?immigrazione del ministro Ferrero.

«Il governo fa finta che non esistiamo, ma tutti sanno che siamo qui». La Caritas stima a 3.400 i rom e sinti nella provincia di Torino: il 41% si concentra nel capoluogo. Particolarmente difficile è la situazione della minoranza di origine slava, privi di qualunque documento di identità: un po? perché gli archivi nei Paesi d?origine sono andati distrutti, un po? perché le repubbliche sorte dopo la dissoluzione della Jugoslavia non hanno riconosciuto loro la nuova cittadinanza .

Jovanovic è uno di loro. Cancellato dal suo Paese d?origine, inesistente in Italia. «E i nostri figli, nati qui, cosa sono? Fino a 18 anni vanno a scuola come gli altri. Ma poi non possono continuare, non possono fare il militare, niente, perché sono stranieri»: attualmente in Italia ci sono alcune centinaia di bambini apolidi. Il nostro ordinamento non prevede nessuna possibilità di regolarizzazione per loro, né sembra ci siano novità in vista nell?agenda del governo. «Vogliamo che la nostra identità sia riconosciuta: non è giusto abbassare sempre la testa.»

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