Da 15 anni a Gallarate la Pasqua di Exodus
Il giorno di Pasqua Fondazione Exodus invita a pranzo i gallaratesi. Una tradizione che si rinnova da 15 anni. Quest'anno tra gli amici di Exodus anche lo chef Simone Rugiati
di Redazione
Per la quindicesima volta la Fondazione Exodus Onlus di Gallarate, in collaborazione con la Caritas Decanale, la Comunità Islamica e, con il Patrocinio dell’amministrazione comunale di Gallarate – Assessorato alla Cultura e ai Servizi Sociali – organizza, allestisce e offre alla città di Gallarate il pranzo in occasione della Pasqua. Il pranzo si svolgerà il giorno di Pasqua, domenica 31 marzo, nei locali dell’oratorio della Parrocchia di Madonna in Campagna, messi a disposizione dal parroco don Carlo.
«Prevediamo la presenza di 250 persone che scelgono, per l’occasione, di uscire dalle loro case e ritrovarsi insieme per festeggiare un momento che ci vedrà, tutti insieme naturalmente, condividere e, non c’entra per forza la crisi» dicono dalla sede di Gallarate della Fondazione Exodus. «La solitudine serve solo ad impoverire un tessuto sociale che sta alla base del funzionamento delle relazioni che rendono vivo un contesto città ed è per questo che, ogni anno, abbiamo deciso di ripetere questa iniziativa».
In questi quindici anni in molti hanno scelto di condividere e sostenere questo momento di aggregazione e quest’anno tra gli amici di Exodus ci sarà lo chef Simone Rugiati che non solo cucinerà ma, parteciperà all’iniziativa. Anche il menù sarà speciale perché il Guppo Fini S.p.A. ha deciso donare i suoi ravioli, frutto di un dono anche il brindisi che allieterà il Pranzo di Pasqua che è offerto dalle “Cantine Settesoli”.
«Spesso si crede che un Pranzo offerto ai cittadini da parte di organizzazioni diverse significhi assistere a un partecipazione di chi, altrimenti, non avrebbe la possibilità d’usufruire d’un pasto “come si deve” ma, chi decidesse d’intervenire si accorgerebbe che chi partecipa al Pranzo intende inserirsi in una comunità che, per quanto vicina, spesso non la vediamo e, soprattutto non ne avvertiamo l’importanza e l’esistenza» concludono i responsabili gallaratesi di Exodus.
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