Famiglia

D.R.Congo, Makeba e il dramma degli stupri

A subire le violenze più gravi della guerra per le risorse in Repubblica democratica del Congo sono state le donne. A dirlo è Miriam Makeba.

di Redazione

Lo stupro sistematico delle donne degli ultimi anni è “l’aspetto più spaventoso della complessa situazione d’emergenza” della Repubblica democratica del Congo. A dirlo oggi è stata Miriam Makeba, cantante e attivista sudafricana, giunta a Kinshasa per una visita di quattro giorni in qualità di Ambasciatrice di buona volontà della Fao.

Le donne sopravvissute a una violenza sessuale nella Repubblica democratica del Congo devono fare i conti con una “triplice tragedia”, ossia un danno fisico, psicologico e sociale, che compromette gravemente gli sforzi di ricostruzione del paese dopo anni di guerra civile, ha sottolineato Makeba, secondo quanto riferisce un comunicato della Fao.

La cantante, che ha vinto nel 1986 il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace, visiterà alcuni progetti agricoli creati per aiutare le vittime di stupro a sostenere le proprie famiglie e riacquistare fiducia in se stesse, accompagnata dal ministro per le Pari Opportunità, la Famiglia e l’infanzia, Philomene Omatuku. Nell’ambito del progetto Fao sono stati distribuiti alle donne sementi ed attrezzi e sono stati organizzati corsi di formazione agricola.

“Per l’80 per cento delle famiglie della Repubblica democratica del Congo sono le donne a garantire la sopravvivenza – ha sottolineato Miriam Makeba – tuttavia, nonostante il loro ruolo cruciale per il sostentamento della famiglia, sono spesso vittime di stupro e di violenza sessuale. Nella sola provincia del Nord-Kivu nel 2006 si sono registrati 27.000 casi di violenza sessuale”.

La Repubblica democratica del Congo ha “un notevole potenziale di crescita economica”, ha proseguito la cantante. “Tuttavia il 70 per cento della popolazione ha difficoltà a procurarsi cibo sufficiente, i tassi di malnutrizione sono in aumento e circa 3,5 milioni di persone sono morte negli ultimi 20 anni a causa di violenze, carestie e malattie”.

L’unità di coordinamento Fao per l’emergenza e la ricostruzione, in collaborazione con altre agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative e le autorità locali, ha fornito assistenza a 500.000 famiglie, ossia a più di 2 milioni di persone. Entro quest’anno estenderà i suoi interventi di assistenza per un totale di 800.000 famiglie. I progetti Fao prevedono la fornitura di attrezzatura agricola e per la pesca, sementi di qualità e piante prive di parassiti. Inoltre sono state riparate le strade per facilitare l’accesso ai mercati. I programmi hanno dato priorità ai gruppi più vulnerabili, sfollati, bambini denutriti ed ex-combattenti.

Makeba ha esortato la comunità internazionale a non dimenticare la crisi in atto nella Repubblica democratica del Congo e ha affermato: “Mi piacerebbe che la mia visita in questo paese fosse un’opportunità per rinnovare e rafforzare il nostro impegno e assicurare a vittime innocenti che soffrono la fame l’accesso alle risorse necessarie per coltivare la speranza di una vita migliore”. Il programma di Miriam Makeba include anche una visita a un progetto per le famiglie colpite dal virus Hiv/Aids, incontri con rappresentanti governativi ad alto livello e con rappresentanti delle agenzie Onu e di ong presenti nel paese.


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