Minori

Cyberbullismo, Caffo: «Bel segnale la legge delega»

Il fondatore e presidente di Telefono Azzurro soddisfatto per l'approvazione, all'unanimità alla Camera, della legge delega su bullismo, tradizionale e in Rete

di Giampaolo Cerri

«Siamo molto contenti dell’approvazione all’unanimità da parte della Camera della legge in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, valorizza l’impegno di Telefono Azzurro nella tutela dei minori e il ruolo della linea d’ascolto del 114 Emergenza Infanzia, servizio di pubblica utilità istituto e promosso dal dipartimento per le Politiche della Famiglia della presidenza del consiglio dei Ministri e gestito da Telefono Azzurro, senza interruzioni fin dal suo avvio nel 2003».

Lo dice Ernesto Caffo, fondatore e presidente di  Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro commentando in l’approvazione in via definitiva all’unanimità da parte della Camera della legge contenente disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

Ernesto Caffo

Una legge che metta a sistema le risorse del Paese

«Crediamo sia molto utile approvare una legge come questa poiché permette di mettere a sistema tutte le risorse del Paese», ha proseguito Caffo, «dalla scuola alla comunità educante fino a raggiungere istituzioni e società civile in un intervento preventivo dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo e allo stesso tempo di presa in carico sia delle vittime che degli autori dei reati. Purtroppo, abusi di questo genere rappresentano oggi un problema diffuso a livello internazionale: sia le forme di abuso nel mondo reale che quelle nel mondo virtuale sono infatti in costante crescita, come dimostrano le segnalazioni che riceviamo. Proprio per questa ragione», ha concluso il fondatore di Telefono Azzurro, «crediamo che l’approvazione di questa legge sia un bel segnale anche verso quelle realtà che, come Telefono Azzurro, si battono da anni per la protezione dei minori e nella lotta ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo».

La foto in apertura è di Christian Wiediger su Unsplash

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