Quando sarà approvato alla Camera, entro fine marzo, il disegno di legge 1771 sulle cure palliative porterà l’Italia ad essere il primo Paese europeo che sancisce la specificità pediatrica nell’ambito della terapia del dolore. «Ciò significa che dopo una lunga battaglia culturale, i bambini malati avranno finalmente il diritto di essere seguiti da uno staff di medici e sanitari totalmente specializzato in pediatria», sottolinea Silvia Lefebvre D’Ovidio, presidente della Fondazione Maruzza Lefebvre D’Ovidio, che il 22 febbraio a Roma ha ospitato esperti e politici in un convegno dedicato all’applicazione della nuova legge. In ogni regione saranno attivate due reti di assistenza domiciliare per le cure palliative: una per gli adulti e una per i bambini. Si tratta di 11mila minori affetti da patologie inguaribili, che oggi sono costretti a vivere lunghi periodi nei reparti ospedalieri per accedere alle cure palliative (sommandoli, si raggiungono 1.600.000 giorni di degenza, con una spesa di 650 milioni di euro). L’attuazione della rete domiciliare farà scendere i costi a 80-90 milioni di euro.
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