Salute

CURE PALLIATIVE. Fazio vs Palumbo: «separare le reti»

Anche il PdL in commissione si lamenta: «Dal Governo troppa superficialità in materia»

di Sara De Carli

Un mezzo dietro front, in Commissione Affari Sociali della Camera, sulla legge sulle cure palliative. Il viceministro Ferruccio FAZIO, inteventuo ieri in Commissione, ha espresso «la sua netta contrarietà all’idea di un’unica rete di cure palliative e di terapie del dolore».

È la stessa cosa che sostenevano le associazioni impegnate sulle cure palliative, posizione ripresa da un emendamento alla legge in “versione Palumbo” presentato dall’onorevole Binetti. «In caso contrario, ha spiegato, vi è il rischio che l’aspetto delle terapie antidolore prevalga su quello delle cure palliative».

Ieri persino Carla Castellani (PdL), ha osservato che quanto sta avvenendo «rischia di vanificare il lavoro compiuto da tutta la Commissione». Inoltre, ha detto, «le attuali incertezze del Governo appaiono particolarmente gravi e denotano una leggerezza e una superficialità che, su un tema tanto delicato, rischiano di svilire il lavoro della Commissione».

Paola Binetti ha deto che «il provvedimento in esame rappresenta un intervento legislativo necessario e lungamente atteso, che consentirebbe al legislatore, tra l’altro, di sgombrare il campo da un dibattito fuorviante sull’eutanasia. In particolare, però occorre fare chiarezza sui modelli – come conferma quanto dichiarato dal viceministro Fazio sull’opportunità di istituire due reti distinte per le cure palliative e per le terapie del dolore – e reperire risorse reali per il finanziamento degli interventi. Nessun ostacolo può giustificare la mancata approvazione di un provvedimento in questa materia».

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