Cultura

CURA. Scuola per badanti

Il progetto prende il via il 15 giugno in 20 comuni del Veneto orientale

di Redazione

Otto percorsi formativi in 20 Comuni del Veneto orientale rivolti alla formazione di 160 badanti con tanto di presenza di mediatori linguistici pronti a facilitare, ove necessario, la comunicazione tra corsiste e docenti. Prevista la sostituzione per le assistenti familiari impegnate al corso. E’ quanto accadrà su iniziativa della Conferenza dei sindaci della Venezia orientale, ente capofila il Comune di Portogruaro – Servizi sociali, dal 15 giugno al 24 luglio. Un modo concreto per riconoscere il ruolo delle badanti quale prezioso sostegno al welfare ma anche come persone che abbisognano, oltre che di formazione specifica, di integrazione sociale e culturale. Del pacchetto di attività rivolte ad incontri di in-formazione e formazione per assistenti familiari, volontari, familiari di persone anziane e non autosufficienti si occuperà la Cooperativa sociale Itaca.
Venti, si diceva, le Amministrazioni comunali del Veneto orientale coinvolte nel progetto ovvero i Comuni di San Michele al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Teglio Veneto, Gruaro, San Stino di Livenza, Torre di Mosto, Caorle, Jesolo, Eraclea, Pramaggiore, Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Portogruaro, Concordia Sagittaria, San Donà di Piave, Noventa di Piave, Ceggia, Fossalta di Piave, Meolo e Musile.

La Cooperativa Itaca garantirà la pianificazione delle attività formative nelle 8 sedi in accordo con i Comuni di Portogruaro e di San Donà di Piave. Ai corsi sarà presente personale qualificato in qualità di relatore per un totale di 80 ore di docenza. Un ruolo fondamentale lo avranno in aula i mediatori linguistici e culturali che affiancheranno i docenti ove necessario, permettendo alle corsiste una migliore comprensione dei temi trattati. Da evidenziare che Itaca garantirà finanche la presenza a domicilio di personale qualificato per la sostituzione delle assistenti familiari che frequenteranno il corso di formazione, per un ammontare complessivo massimo di 600 ore di attività ripartite nelle diverse sedi.

Obiettivo del progetto “PrenderSicura” è offrire a badanti, volontari, familiari di anziani e persone non autosufficienti presenti nel territorio coperto dai venti Comuni un percorso di incontri in-formativi per confrontarsi e acquisire conoscenze, tecniche e supporto alle attività assistenziali e di cura, consentendo ai partecipanti di acquisire un “saper fare” e un “saper essere” appropriato al lavoro di cura nel contesto domiciliare.
Il ruolo dell’assistente familiare, infatti, si colloca come figura emergente nell’area dei servizi rivolti alla famiglia. Quella italiana appare oggi come una famiglia sempre più risultante di pochi componenti, che abbisogna di aiuti rivolti al suo interno sia per il governo della casa sia verso i membri più deboli quali anziani e persone disabili. Un ruolo, insomma, che deve permettere alla persona che lo ricopre la capacità di leggere i bisogni del nucleo familiare e attivarsi per dare risposte inerenti sia all’organizzazione della casa sia, in modo sempre più competente, alla sfera assistenziale.

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