Welfare

Cura Di Bella, cosa ne pensa la Lega tumori

Comunicato della Lega Tumori sulla cura Di Bella

di Redazione

Cari amici di Vita, avete gentilmente ospitato il nostro comunicato, ma non integralmente. Per questo vi chiediamo di concederci ancora spazio per la pubblicazione del seguente comunicato. Nel nostro Paese ogni novità viene ingigantita, creando nell?opinione pubblica confusione e allarmismi. Il cancro è il più grosso problema della Sanità in tutti i Paesi occidentali per la frequenza e la mortalità in graduale aumento, le sofferenze nelle fasi terminali, le ripercussioni familiari e le conseguenze economiche alla collettività. La ricerca oncologica sta ottenendo ottimi risultati: dalla cancerogenesi chimica e ambientale alla cancerogenesi molecolare e virale, dalla farmacologia all?immunologia oncologica, dalla biologia molecolare a quella cellulare. Si aprono grandi prospettive per la chemio prevenzione e si stanno sperimentando vaccini per i cancri associati a virus. Mentre la ricerca continua a progredire per giungere alla soluzione finale del problema cancro, l?oncologia clinica perfeziona i mezzi di cui oggi disponiamo per la prevenzione, la diagnosi precoce e le cure integrate. Nel campo terapeutico è stato sperimentato tutto quello che esiste in natura; inoltre sono stati messi a punto protocolli specifici di terapia chirurgica, radioterapia, chemioterapia, ormonopatia e immunoterapia. In tutto il mondo migliaia di laboratori di ricerca lottano per migliorare i risultati diagnostico-terapeutici delle singole forme neoplastiche, essendo tramontata da decenni la speranza di un unico procedimento terapeutico efficace in tutte le forme neoplastiche. Sono oltre cento i tumori principali che affliggono il genere umano, ognuno diverso dagli altri. È assurdo pensare di trovare per essi una soluzione comune. Il prof. Di Bella, fisiologo, ha messo a punto il suo cocktail di farmaci, purtroppo molto costosi, con il quale pretende di curare tutte le varietà di cancro, in qualsivoglia stadio. Per quanto sopra detto la sua pretesa è assurda e le speranze legate a essa nulle. Ciò non vuol dire bocciare del tutto la cura Di Bella, ma confinarla tra i procedimenti alternativi, che ci sono sempre stati e ci saranno, perché è nella natura umana continuare a sperare quando i medici constatano la loro impotenza. Il pericolo della cura Di Bella è molto grave quando viene applicata al posto dei procedimenti terapeutici consolidati, perché farebbe perdere tempo prezioso per il risultato finale. Vi è un altro aspetto della pericolosità della cura Di Bella ed è quello economico: se tutti o la maggior parte dei casi di cancro del nostro Paese (oltre 300 mila l?anno) venissero curati con la cura Di Bella, non basterebbero i fondi del ministero della Sanità e delle Regioni per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie neoplastiche. On. prof. Giovanni D?Errico Presidente nazionale Lega italiana per la lotta contro i tumori


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