Volontariato

Cuneo: ecco il volontario dell’anno

Giorgio Groppo 38 anni, geometra libero professionista, nato e residente a Sommariva Bosco (Cn), il 7 settembre è stato insignito con il premio provinciale per il "Volontario dell'anno"

di Chiara Vaccari

Con delibera n.89/00 del 27.11.00 la Provincia di Cuneo ha creato la consulta provinciale del volontariato. Organo unico a livello nazionale, in quanto organo locale permanente, propositivo e consultivo, è presieduto dal presidente provinciale o da un suo delegato. I componenti sono designati dalle associazioni di volontariato e da comuni della ?Granda?, ne fanno parte inoltre un rappresentante della consulta provinciale giovani e di quella femminile. Nel cuneese sono presenti circa 1800 associazioni di volontariato, in attesa del Centro di Servizi per il Volontariato, la consulta ha fornito loro consulenze fiscali, progettuali e formative.

Giorgio Groppo 38 anni, geometra libero professionista, nato e residente a Sommariva Bosco (Cn), il 7 settembre è stato insignito con il premio provinciale per il ?Volontario dell’anno?, è inoltre presidente provinciale Avis e vice presidente della consulta provinciale del volontariato.
Come volontario, qual’è stata la sua carriera?
“Ho sempre sentito l’esigenza di fare qualcosa per gli altri sin da piccolo. Militavo nel volontariato e nell?associazionismo cattolico, sono stato segretario provinciale giovani ACLI.”
Come è approdato all’Avis?
“Ero solo diciannovenne quando rimasi colpito dalla gente che si fermava nella sede AVIS, posta proprio prima della scalinata della parrocchia. Sono stato inizialmente consigliere provinciale, ora sono presidente provinciale, componente dell?esecutivo regionale, e consigliere nazionale Avis, nell’area volontariato e terzo settore. A livello comunale, invece, sono assessore al volontariato, politiche giovanili, sociali e sanità, e presiedo la consulta cittadina del volontariato.”
Cosa ricorda delle prime esperienze?
“Le parole del Presidente Avis di allora Alessio Bartolotta: dare sempre il massimo, fare tutto il possibile per risolvere i problemi e non curarsi delle critiche”
Crede che ci siano differenze tra le varie forme di volontariato, ad esempio, tra chi dona una parte fisica di sé, come il sangue, e chi fa invece volontariato culturale?
“Penso che non ci siamo diversità: ognuno dona il proprio tempo agli altri, ed oggi è ancora più importante nella società dell’indifferenza. Alcune forme di volontariato hanno semplicemente più occasioni di emergere. Credo che il premio consegnatomi rappresenti una forma di riconoscimento per tutto il mondo del volontariato, e in particolare per il lavoro della consulta provinciale.”
Quali sono gli intenti della consulta provinciale del volontariato?
“E? un organo permanente, unico pertanto nel panorama italiano, ed è emblema del forte interesse che il presidente Giovanni Quaglia rivolge al volontariato. E’ nata per creare consapevolezza, favorire la condivisione dei progetti, e creare sinergia tra le associazioni, aggregandole.”
A partire da gennaio 2003, sarà attivo anche in provincia di Cuneo, un centro servizi per il volontariato, fortemente voluto dalla consulta: come sarà strutturato?
“Ci sarà una sede operativa a Cuneo, e verranno attivati sportelli nelle maggiori città. Sarà il ?Salotto buono del volontariato?. Sarà gestito e alimentato dal basso, infatti tra ottobre e novembre ci saranno delle riunioni sul territorio per ascoltare necessità e proposte. Verrà inoltre divulgato alle associazioni e agli enti pubblici un periodico a tema. Si pensa di organizzare per il 2003 una grande fiera del terzo settore.”
Poche città della provincia hanno aderito all’evento “Volontariato in piazza ” del 26 maggio, per quale motivo?
“Il cuneese conta 250 comuni, solo in una decina è stato realizzato, credo che le associazioni preferiscano non mettersi in mostra ma lavorare in silenzio”.
Di quale salute gode il volontariato locale?
“Le associazioni subiscono il peso della burocrazia, della legislazione statale e in particolare quella fiscale. Accanto all’esigenza di un volontariato di servizi, come l’assistenza, quella di un volontariato per la tutela dei diritti.”
Ha esperienza in merito?
“A luglio sono stato invitato al seminario ‘Il volontariato di advocacy: promozione locale e globale della cittadinanza’, tenutosi a Malosco (Trento), organizzato dalla Fondazione Zancan per fine luglio, dove ho ribadito la necessità di creare coordinamenti tematici tra le associazioni “.
Ci può dare delle anticipazioni sulla riforma della legge quadro del volontariato 266/91, che verrà discussa l?11/13 ottobre ad Arezzo, nella Conferenza Governo-Volontariato?
?Ho partecipato alla stesura del testo e alcune mie indicazioni sono state accolte. Ci sarà l?allineamento del volontariato al D.Lgs. 460/97 sulla disciplina tributaria degli enti non commerciali: sarà possibile votare bilancio e organi direttivi nazionali associativi, attraverso il voto per delega, nel caso di strutture complesse. I Centri di Servizio di Volontariato, oltre alle consuete erogazioni di formazione e consulenza, potranno progettare e finanziare, diventando più operativi. Sarà inoltre ribadito il principio della gratuità quale criterio caratterizzante.?

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