Cultura
Cultura, il Cidac lancia Programma Italia 2019
Il segretario generale di Cidac (associazione delle città d’arte e cultura), Ledo Prato ha lanciato un progetto per valorizzare tutti i dossier delle venti città che sono state in lizza per diventare capitali europee della cultura
Non solo una città ma l’intero Paese. Il 2019 l’Italia avrà la capitale europea della cultura. Venti le città inizialmente lizza (Aosta, Bergamo, Mantova, Venezia e il Nord Est, Ravenna, Urbino, Pisa, Siena, Grosseto, Perugia con i Luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, L’Aquila, Lecce, Taranto, Caserta, Matera, Reggio Calabria, Palermo, Siracusa, Erice, Cagliari); ridotte a sei (Lecce, Matera, Cagliari, Ravenna, Perugia-Assisi e Siena) dopo una prima scrematura.
«Tra cinque anni una soltanto sarà la capitale europea – sottolinea il segretario generale di Cidac (associazione delle città d’arte e cultura), Ledo Prato – ma tutte hanno compiuto un grande sforzo nel progettare l’ammodernamento del patrimonio culturale, lo sviluppo turistico e il sistema infrastrutturale delle proprie città, con il coinvolgimento di cittadini, associazioni, imprese e enti».
Per non disperdere il lavoro fatto Cidac propone “Programma Italia 2019”, un progetto per valorizzare quanto contenuto nei dossier di candidatura presentati dalle città. L’iniziativa è stata presentata a Roma dalle vice presidenti di Camera e Senato Marina Sereni e Linda Lanzillotta che hanno condiviso l’iniziativa tanto da proporre un ordine del giorno a Montecitorio e una mozione a Palazzo Madama.
«Programma Italia 2019 – aggiunge Prato – ha un costo complessivo di 710 milioni di euro; al governo chiediamo un impegno per meno del 10%, il resto arriverà da fondi europei, locali e da privati, mentre alle amministrazioni comunali sarà affidata la loro realizzazione».
Il governo ha mostrato interesse per l’iniziativa, nei prossimi giorni promuoverà un incontro tra gli amministratori delle città che hanno partecipato alla selezione per la Capitale della cultura europea 2019 e i ministri competenti per valorizzare il patrimonio progettuale messo in campo da queste, individuando strumenti e risorse per renderlo operativo.
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