Mondo

Cta-Acli, turismo solidale contro venti di guerra

L'associazione dell'Acli che si occupa di vacanze sociali e responsabili interviene sul clima che sta pervadendo il settore turistico

di Giampaolo Cerri

La crisi del turismo, indotta dai tragici fatti newyorchesi, comincia a presentare i conti. «In Italia si parla di perdite nette per 50mila miliardi», osserva in una nota Arrigo Dalfovo presidente del Centro Turistico Acli, associazione che promuove il turismo sociale e responsabile. Secondo Del Fovo, «le stime più prudenti parlano di 4.500 posti di lavoro a rischio». Il presidente del Cta chiede che «si intervenga sul piano econonomico con la riduzione dell’Iva (biglietti aerei e sistema trasporti), ma soprattutto mettersi al lavoro per evitare la psicosi che sta danneggiando un forte settore economico e sta seminando paura e diffidenza verso popoli e culture diverse». Il Cta, che associa oltre 50mila persone in tutta Italia, rilancia a questo riguardo «la pratica di un turismo solidale capace di cogliere le contraddizioni della globalizzazione e di sostenere la crescita economica e civile dei Paesi in via di sviluppo».


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