Mondo

Cta Acli: bene il low cost, no al low culture

La crisi spinge a risparmiare, ma attenti al rischio di viaggiare senza conoscere

di Gabriella Meroni

Turismo low cost per i giovani italiani che devono fare i conti, più di altri soggetti sociali con gli effetti della crisi economico-finanziaria. Le giovani generazioni non smettono di viaggiare, pur modificando scelte per l’individuazione delle destinazioni e i comportamenti durante i soggiorni.

Da un’indagine condotta dai Giovani delle Acli in collaborazione con il CTA (Centro turistico Acli) risulta, infatti, che su mille giovani tra 25 e i 35 anni si è registrata una preferenza di viaggio per il Capodanno a favore delle capitali europee. In particolare il 55% dei giovani ha scelto come meta le città di Parigi, Londra, Vienna e Madrid. L’indagine ha messo anche il risalto il budget destinato al turismo a disposizione delle giovani generazioni. Esso risulta sempre più limitato (il 40% può contare su circa 200.00 euro il 20% può spendere fino a 300.00 e il 10% non supera i 500.00 euro).

Scelte derivanti oltre che dalle difficoltà economiche dovute al momento di crisi anche dalla precarietà e dai nuovi tempi di lavoro. “Low cost e Last minute sono le parole magiche che sembrano aver donato ai giovani opportunità di viaggio prima riservate a pochi – dichiara Giuseppe Failla, Segretario Nazionale dei Giovani delle Acli – Dietro queste parole, però, si insidia il rischio di un profondo cambiamento culturale che vuole fare del viaggio un semplice girovagare. Aumentano così i giovani viaggiatori del fine settimana che collezionano sorrisi stampati su foto con alle spalle luoghi che rimangono sconosciuti. Una logica da Risiko che al posto dei carri armati e delle bandierine per indicare i luoghi conquistati utilizza le Lonely Planet orgogliosamente disposte in fila nelle librerie di casa”.

“Una deriva, questa – continua Failla – che rischia di sminuire l’importanza formativa ed educativa del viaggio, inteso innanzitutto come incontro, relazione e conoscenza tra culture diverse. Per i giovani tutto questo si più tradurre in una grande opportunità: quella di scegliere una forma di turismo responsabile ed etico che contrasti le logiche speculative di un mercato turistico attento alle logiche del profitto”. Più in generale una nota del CTA sottolinea che durante le vacanze di fine anno si è registrato un incremento delle visite nelle regioni più belle del nostro Paese.

Il 58% dei TO internazionali ha infatti registrato un incremento delle vendite del prodotto Italia rispetto allo scorso anno e più precisamente il prodotto turistico maggiormente richiesto e quello delle grandi città d’arte.Poco Natale e molto Capodanno la scelta degli Italiani che hanno preferito soggiorni più brevi;
Per Natale sono stati 7,3 milioni gli italiani che si sono spostati dalla propria città e di essi l’86% è rimasta in Italia e solo il 14% è andata all’estero; le regioni più gettonate sono state la Sicilia, il Trentino Alto Adige, il Veneto, il Lazio, la Campania e la Lombardia; ma la maggior parte degli Italiani ha preferito un alloggio presso la casa di parenti o amici dormendo una o due notti fuori.

Per il Capodanno, la vacanza preferita è stata la montagna, ponendo la Lombardia al primo posto seguita dal Trentino, Veneto, Lazio e Toscana. Nonostante queste piccole riprese il quadro che si sta delineando per il turismo italiano a chiusura del 2011, è un quadro preoccupante evidenziando un calo complessivo di quasi l’8% per il comparto turistico.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA