Politica

CSVnet entra nel Consiglio nazionale del Terzo settore

Pubblicato il decreto che porta l’organismo da 33 a 37 componenti. Per CSVnet nominata la vicepresidente Chiara Tommasini. Entrano altri due rappresentanti del Forum e uno per le reti associative. Convocata la prossima riunione per metà aprile

di Redazione

Lo aveva stabilito il decreto correttivo del 3 agosto 2018 ed è ora ufficiale: CSVnet entra a far parte del Consiglio nazionale del terzo settore. Un provvedimento che diventa operativo con il decreto del ministero del Lavoro e delle politiche sociali n. 29/2019 dello scorso 22 marzo in cui si ridefinisce la composizione di uno dei principali strumenti di coordinamento tra il governo e le realtà non profit, istituito dal Codice del terzo settore. A dar voce a CSVnet, e su sua designazione, ci sarà la vicepresidente Chiara Tommasini; nominato come supplente il suo omologo Luciano Squillaci.

Il Consiglio nazionale passa da 33 a 37 componenti (di cui 3 senza diritto di voto). Oltre a CSVnet, infatti, il decreto correttivo del Codice ha disposto l’aggiunta di altre due unità per l'associazione degli enti del terzo settore più rappresentativa sul territorio nazionale (ad oggi Forum Terzo settore) e di una per le reti associative nazionali.

Per il Forum sono stati designati Bruno Molea di Fictus (supplente Alberto Spelda) e Nirvana Nisi di Ada nazionale (supplente Mario Barbuto di Uici). In rappresentanza delle reti associative, si aggiunge Emilio Minunzio di Asi (supplente Giampietro Briola di Avis nazionale).

Su richiesta delle organizzazioni coinvolte, il decreto riporta anche la sostituzione dei rappresentanti di Legambiente e Convol: nel primo caso al posto di Rossella Muroni ci sarà Vanessa Pallucchi, nel secondo caso Giorgio Groppo sarà sostituito da Rosalba Gargiulo.
Cambia anche una delle rappresentanze supplenti del ministero: nel caso di assenza di Alessandro Lombardi, direttore generale del Terzo settore e della Rsi per il ministero, non ci sarà più Elisabetta Patrizi, ma la dirigente Caterina Farre.

«Il Consiglio nazionale del terzo settore è uno dei luoghi cruciali di confronto e discussione sull’attuazione della riforma», ha sottolineato il presidente di CSVnet Stefano Tabò, «soprattutto in una fase come questa in cui mancano ancora diversi tasselli per completarne l’operatività. Il decreto di allargamento accoglie la nostra richiesta presentata a luglio scorso in Parlamento, e va a riconoscere l’esperienza acquisita dai CSV in 20 anni di attività nella promozione del volontariato».

All’interno del Consiglio si possono esprimere pareri (anche se non vincolanti) sugli schemi degli atti normativi relativi al terzo settore, su importanti linee guida destinate agli ETs, sulle modalità di utilizzo del fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel terzo settore. Il Consiglio, inoltre, è coinvolto nelle funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo. La prossima riunione, la prima convocata dall’attuale governo, si svolgerà a metà aprile; l’organismo si era insediato nel febbraio del 2018.

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