Volontariato
Csv, a Bari si infiammalo scontro Civitas – San Nicola
polemiche Viene contestata l'aggiudicazione della gestione (e del budget)
di Redazione
Clima rovente nel terzo settore pugliese. Si infiamma infatti lo scontro fra il Centro di servizi per il volontariato della provincia di Bari San Nicola e Civitas, la cordata di 60 associazioni uscita sconfitta nel 2003 dalla corsa per la guida appunto del Csv. Civitas, che conta fra le sue fila organizzazioni come Arci, Auser, Acli, Fidas, accusa il San Nicola di averne respinto la richiesta di adesione al Centro. In particolare, punta il dito contro due norme del regolamento che prevedono nel consiglio direttivo la presenza di due terzi dei soci fondatori e un periodo di attesa di almeno un anno prima che la domanda di adesione sia presa in considerazione. «Si tratta di norme illegittime che non hanno nulla a che vedere con l’esperienza di altre regioni italiane e delle altre province della stessa Puglia», attacca Annamaria Semitaio del direttivo Civitas.
Il coordinamento già cinque anni fa presentò un ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della delibera del Comitato di gestione che aveva premiato la cordata del San Nicola in quanto nel bando istitutivo non era state indicate le somme stanziate per l’avvio dei Centri e perché il verbale di valutazione dei progetti esaminati non era stato firmato. Il ricorso sarà discusso il prossimo 20 febbraio. Nel caso in cui fosse accolto verrebbe ribaltata la situazione: Civitas si aggiudicherebbe la gestione del Centro e dei più di due milioni di euro di budget. Il San Nicola però respinge le accuse. «Non abbiamo mai ricevuto una richiesta scritta di adesione di Civitas, ma soltanto singole domande da parte di alcune organizzazioni che facevano parte di Civitas e che ora sono socie del San Nicola», precisa Rosa Franco, presidente del Csv. Che ricorda come sia stata modificata la norma che assegnava i due terzi della rappresentanza nell’organismo direttivo ai soci fondatori. Che invece sarà composto per due terzi da rappresentanti del volontariato. Quanto all’anno di osservazione per i nuovi soci, spiega che si tratta di un tempo adeguato per approfondire la conoscenza reciproca fra l’organizzazione richiedente e il San Nicola.
Controreplica di Civitas: «La nostra richiesta», osserva Semitaio, «è stata avanzata il 14 novembre scorso in un incontro formale durante il quale abbiamo manifestato anche la disponibilità a ritirare il ricorso se le associazioni di Civitas fossero state accolte come socie. Così non è stato e allora non ce la siamo sentita di ritirare il ricorso al buio». Lo scontro dunque promette di finire in tribunale.
Ma quale povrebbe essere il giusto equilibrio fra soci fondatori dei centri di servizio e nuovi soci? «I fondatori», osserva Marco Granelli, presidente del coordinamento nazionale Csv.net, «hanno un ruolo importante ma non devono creare iniquità. Ritengo che i Csv non debbano ridursi ad essere espressione di singole cordate, ma dell’intero volontariato del territorio. Credo però che il San Nicola stia lavorando bene e proprio per questo farebbe bene a crescere allargando la base associativa».
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