Economia

Csr News

di Redazione

«Puntiamo sul non profit per superare la crisi economica». A dirlo è stato niente di meno che Umberto Paolucci, numero uno di Microsoft in Europa, in occasione del Microsoft Non Profit Day lo scorso 26 maggio a Milano. E come se non bastasse, a ribadirlo ci hanno pensato gli stati generali della filiale italiana, presenti al gran completo, dall’amministratore delegato, Pietro Scott Jovane, al direttore Responsabilità sociale Microsoft Italia, nonché regista dell’evento, Carlo Intorno. In platea decine di associazioni non profit con cui la multinazionale del software si sta impegnando da qualche anno per ridurre il divario digitale fra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi non può godere dei vantaggi che queste offrono.
WWF, Comunità di Sant’Egidio, Caritas, Banco Informatico, Comitato Telethon, San Patrignano, Save the Children, solo per citare alcune delle realtà presenti, che si vanno però a sommare alle oltre 80 organizzazioni a cui Microsoft ha rilasciato, ad oggi, 5mila licenze per l’utilizzo dei propri software a un prezzo “simbolico” di 5 dollari.
«Numeri significativi, certo, ma si può fare di più», ammette Elisabetta Pinciroli, vicepresidente del Banco Informatico, che aggiunge: «Vorremmo poter coprogettare insieme a Microsoft azioni di inclusione concrete, ed estendere al mondo dell’educazione, delle scuole, ciò che in questo momento facciamo per le non profit, ovvero recuperare computer usati, rimetterli a posto, e donarli a chi ne ha bisogno». Suggerimento colto e rilanciato da Irene Pivetti, sì, proprio lei: la più giovane presidente della Camera che, abbandonata la politica, si sta dedicando anima e core alla sua Learn To Be Free, per gli amici Ltbf. Un’organizzazione non profit che offre consulenza alle aziende intenzionate ad impegnarsi nel sociale. Uno dei suoi progetti più ambiziosi – Ethical Jewel – intende sensibilizzare le aziende (ma anche i consumatori) sulla filiera produttiva del gioiello rispetto alle implicazioni etiche della creazione di un oggetto prezioso.
«Ma per farlo», ha precisato Irene Pivetti, «è importante poter seguire il percorso che il diamante o il rubino fanno dal momento della loro estrazione fino ai confini europei. E in questo senso la tecnologia può essere di grande aiuto». Una giornata di incontri, tavole rotonde e dibattiti apprezzata dal mondo non profit a cui, promette Microsoft, seguirà una seconda edizione l’anno prossimo. Riccardo Bagnato


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