Non profit

CSR, le imperdibili ‘pagelle D’Anselmi’

Caro direttore, la ringrazio innanzitutto per la ricca e stimolante “pagella” dedicata al rapporto sociale di Coop ...

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, la ringrazio innanzitutto per la ricca e stimolante ?pagella? dedicata al rapporto sociale di Coop. Nel merito di quanto D?Anselmi dice, a me pare che in qualche passaggio quello che è sicuramente un pregio – il ricorso, oltre al registro competente e serio, anche a quello ironico e faceto – rischia a volte il corto circuito con il risultato di una non chiara comprensione del significato del testo. Ad esempio, lei afferma di apprezzare il programma sul controllo dell?obesità attivato nei punti di vendita Coop, per poi aggiungere «si potrebbe magari sperimentare la tassazione del colesterolo»- e qui appare evidente l?ironia, a scapito della affermazione precedente che si presume seria. O ancora: che i soci Coop siano uguali, diversi e unici non è tanto o soltanto «un?ossimoria da lasciare alle manifestazioni del Centro Pio Manzù». I soci Coop sono uguali tra di loro per il principio «una testa, un voto», sono unici e diversi perché contemporaneamente shareholders e stakeholders – quindi partecipi, protagonisti e fruitori dell?attività della cooperativa, concetti da lei bene esposti in altre parti della ?pagella?. Inoltre, l?affermazione «la Cooperativa è un?impresa solidale senza fini di speculazione privata», principio/valore distintivo per Coop, non va letta come demonizzazione del profitto – Coop realizza utili in misura sufficiente per provvedere al proprio sviluppo a beneficio delle generazioni presenti e future -, ma come dichiarazione di intrinseca estraneità ai comportamenti di privatizzazione e utilizzo egoisticamente scorretto dello stesso, cosa che purtroppo troppo spesso avviene a scapito dei valori genuini d?impresa, dell?integrità del territorio e del benessere complessivo delle comunità.

Infine, mi permetto di osservare che a mio parere il ministro Bersani non ha «bruciato l?iniziativa di Coop sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci da banco» ma, avendola evidentemente condivisa, l?ha fatta propria e confermata. Trattasi quindi non di «piaggeria verso un ministro », ma di un caso di successo di una iniziativa consumerista che ha avuto moltiplicati i suoi effetti grazie anche al volano politico-legislativo (l?iniziativa è stata pubblicamente presentata da Coop nel novembre del 2005). La ringrazio infine, e in particolare, per la frase con cui chiude la sua ?pagella? – e cioè: «la cooperativa si vede dalla csr». Il che per me vuol semplicemente dire che più una cooperativa è cooperativa e più è socialmente responsabile, e più è socialmente responsabile e più è vera cooperativa. Semplicemente perfetto. Un caro saluto.
Gian Carlo Marchesini, Roma

Caro Marchesini, il bello della rubrica di D?Anselmi sta proprio, come lei ha sottolineato, nel coniugare serietà e intelligenza di analisi ed ironia. Un?ironia, spesso pungente, ma mai offensiva, anche quando critica. Perciò, la sua rubrica è lettissima. Accogliamo quindi le spiegazioni sicuri di aver conquistato un lettore appassionato di ?Le pagelle di D?Anselmi?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA