Sostenibilità
Csr: Adiconsum, ecco le proposte dei consumatori
Le ha presentate oggi a Roma il segretario generale dellassociazione Paolo Landi
?I consumatori sono fortemente interessati a sviluppare la responsabilità sociale di impresa (C.S.R.) in un periodo storico dove il profitto e il business sembrano essere gli unici valori di riferimento. Le esperienze in atto tuttavia non ci inducono al facile ottimismo: sul risparmio tradito sono rimaste coinvolte in primis le banche che presentano bilanci sociali e che professano la responsabilità sociale. Tutto ciò rappresenta un business speculativo che ha prevalso su un codice di condotta e sulla CSR?. Questo il monito che Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, ha lanciato alla Conferenza nazionale sulla Csr svoltasi oggi a Roma
?Per evitare il ripetersi di questi fenomeni, Adiconsum propone che due debbano essere le discriminanti: la disponibilità dell?impresa ad affrontare i problemi reali (qualità, trasparenza e sicurezza dei servizi, cioè le criticità maggiormente importanti per i consumatori) e non limitare quindi l?appellativo di CSR a teorici principi privi di riscontri concreti?. ?Il secondo elemento di valutazione per i consumatori?, ha aggiunto Landi, ? è che per i cosiddetti stakeholder si debbano intendere non generici soggetti, bensì soggetti organizzati di rappresentanza che si chiamano sindacati, associazioni di consumatori ed enti locali; e che lo strumento di recepimento di queste rappresentanze non siano solo call center, focus-group ed indagini di mercato, bensì un rapporto di confronto, negoziazione e concertazione: esperienze del passato con carte dei servizi ci dicono che la dove sono state assunte i risultati sono stati positivi, e la dove ha deciso in modo unilaterale l¹impresa, tutto è terminato in marketing sociale. Per questo?, ha concluso Landi, ? le associazioni di consumatori intendono impegnarsi nella CSR sulla base di programmi e parametri reali, per far si che ciò abbia una ricaduta positiva per tutti i consumatori?
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