Non profit

Csi e Coni adesso pedalano in tandem

Prove di alleanza fra il Centro sportivo e il Comitato olimpico

di Stefano Arduini

All’Agorà di Parma siglata
la “pace”. Massimo Achini:
«È arrivato il tempo
per una grande alleanza».
Raffaele Pagnozzi: «Riscriviamo le regole. Insieme» Le strade del Csi (Centro sportivo italiano, oltre 800mila tesserati a livello nazionale) e quelle del Coni non sono mai state così vicine. Almeno negli anni più recenti. Ma quello che si è visto a Parma, in occasione dell’Agorà dell’associazione presieduta da Massimo Achini, sembra proprio il preludio ad un’alleanza tanto inedita, quanto, almeno in potenza, profittevole. Per un giorno, infatti, il primo dei tre trascorsi in Emilia (dal 21 al 23 maggio, durante i quali si sono alternati 120 volontari e 1.300 partecipanti accreditati) sui tavoli delle otto sale dibattiti si sono avvicendati, fra gli altri, i grandi nomi del Palazzo dello sport italiano. Gli stessi che, almeno fino a un paio di anni fa, le sigle dello sport di base vedevano come fumo negli occhi. Qualche nome? Il presidente del Coni Gianni Petrucci (fra l’altro ex atleta Csi), il suo braccio destro, il segretario generale Raffaele Pagnozzi.
Gli obiettivi dell’assise? A svelarli è stato il più “politicamente” rilevante dei tavoli dell’Agorà intitolato «Tempo di nuove alleanze educative». Ha spiegato Achini: «Lo sport d’élite e quello degli oratori sono due universi differenti, ma complementari, che sempre di più, e sempre più insieme, devono costituire un mondo unitario». Musica per le orecchie di Pagnozzi (e di Petrucci che dalla platea ha molto applaudito l’intervento) che ha parlato di «minimo comun denominatore», accennando all’urgenza di «costruire un nuovo quadro di riferimento» necessariamente «condiviso». Al primo punto dell’agenda vergata da Achini, l’impiantistica: «Non è accettabile che il nostro mondo vivacchi in strutture fatiscenti, mentre il top sia appannaggio dei soli big». Non solo. Le scuole sono l’altro luogo centrale. E qui il tandem Csi-Fgi (Federazione ginnastica italiana) può essere una coppia da medaglia, come ha rilevato il capo della Fgi Riccardo Agabio. Che tiri aria nuova lo ha dimostrato infine anche l’intervento di Carlo Magri, presidente della Federazione pallavolo, che ha parlato qualche minuto prima di Renato Di Rocco, suo parigrado nel ciclismo, sbarcato a Parma malgrado il Giro d’Italia fosse in pieno svolgimento (una circostanza molto apprezzata in casa Csi). «Siedo su questa poltrona da 300 anni», ha scherzato Magri, «ma fino a tre mesi fa quasi non sapevo che cosa fosse lo sport di base, oggi invece ho capito che è una realtà importante e che anche per noi la collaborazione con gli oratori è indispensabile per assicurare un futuro al nostro sport».

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