Formazione

Croce Rossa. Per l’ente tanta popolarità. E un regalo utile. La Cri superpatentata

Gli autisti delle ambulanze non saranno più multati né potranno perdere punti. L’ha deciso Pisanu. Ma solo per l’organizzazione di Scelli

di Redazione

Festa doveva essere e festa è stata. Nella tre giorni di convegno di Roma (dal 26 al 28 novembre), i vertici della Croce Rossa italiana non si sono fatti mancare niente. Ma forse non si sarebbe arrivati alle lacrime se alle 11.26 di sabato 27 non fossero apparsi sul palco del Palalottomatica Maurizio Agliana, Umberto Cupertino e Salvatore Stefio (accompagnati da Ismar Navar, il medico iracheno che ha trattato per la loro liberazione). I tre ex ostaggi hanno infiammato gli animi dei 6mila volontari che sulle note di Never the war, never the terrorism (cd promosso da Eri e Radio Vaticana, i cui proventi andranno alla Cri) hanno inscenato una ola da stadio, illuminando, su invito di Scelli, le tribune del palazzetto con le luci dei telefonini. II convegno è stata anche l?occasione per Scelli di raccogliere i frutti di un anno e mezzo di attività da commissario straordinario. In 140 anni di storia, la popolarità della Croce Rossa non ha mai toccato picchi così alti. Il ministro degli Esteri Fini ha parlato della Cri come «del biglietto da visita della nostra patria nel mondo» e ha dato rassicurazioni sul futuro della missione in Iraq (che alla Farnesina costa un milione di euro al mese), in scadenza il 31 dicembre. Il presidente della Camera, Casini, ha accennato alla riforma dell?ente, auspicando che «il dibattito possa svolgersi nel modo più ampio». Sul tema è tornato anche Scelli, che dopo aver fissato l’inizio delle procedure elettive per la nomina degli organi direttivi al 1° marzo 2005 (le ultime elezioni si tennero nel 1998), ha sottolineato come «la concreta indipendenza dal governo sarà garantita dall?assenza dei rappresentanti ministeriali dai consigli di amministrazione». Quanto alla spa, è un?ipotesi «che ho lanciato e adesso farà i passi dovuti». Il bottino di Scelli si è completato con il protocollo d?intesa siglato con i Vigili del fuoco che ottimizza la collaborazione in caso di calamità (terrorismo compreso). Ma soprattutto con la decisione del ministero dell?Interno sulle patenti del personale della Cri, d?ora in poi totalmente equiparate a quelle delle forze dell?ordine e quindi esenti «da ogni tipo di sanzione prevista dalla patente a punti». Buona idea. Perché non estenderla agli altri enti che si occupano di emergenza socio-sanitaria?


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