Formazione

Croce Rossa: ore cruciali per il terzo emblema

Si tratterebbe di un cristello rosso che andremme ad aggiungersi alla croce e alla mezzaluna

di Redazione

Discussioni cruciali a Ginevra sull’introduzione di un terzo emblema per il Movimento della Croce rossa e della Mezzaluna rossa. Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra sul diritto umanitario, la Svizzera ha infatti invitato oggi e domani i rappresentanti dei 190 Stati firmatari della Convezione. Se dall’incontro, informale e a porte chiuse, emergera’ un consenso, la Svizzera convochera’ una Conferenza diplomatica a fine ottobre per l’adozione di un Protocollo che stabilira’ un emblema aggiuntivo a quelli esistenti ed aprira’ di fatto la strada all’adesione dell’associazione israeliana di soccorritori ‘Magen David Adom’ (scudo di Davide rosso) al Movimento. Il terzo emblema ”e’ esente da qualsiasi connotazione nazionale, religiosa o culturale. Ha la forma di un cristallo rosso” (un quadrato bianco che poggia sull’angolo e con cornice rossa) e ”sarebbe a disposizione delle societa’ nazionali di soccorso che non intendono utilizzare gli emblemi esistenti”, ha spiegato la delegazione elvetica. All’interno del ‘cristallo’ e’ possibile inserire il proprio simbolo nazionale. In situazioni ”eccezionali”, anche il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) e la Federazione internazionale potrebbero fare ricorso al ‘cristallo’, in particolare per quelle zone dove l’utilizzazione degli emblemi esistenti non garantisse una protezione sufficiente del personale umanitario. Ma deve essere chiaro – si insiste a Ginevra – che ne’ l’emblema della croce rossa, ne’ quello della mezzaluna rossa andranno in pensione. In passato, precedenti tentativi di introdurre un terzo emblema sono falliti essenzialmente a causa dell’opposizione dei paesi arabi. Nel 2000, la Svizzera voleva convocare una conferenza diplomatica, ma con lo scoppio della seconda intifada i tempi non erano maturi. Adesso, dopo il ritiro israeliano da Gaza, le condizioni sembrano favorevoli. ”L’atmosfera e’ molto piu’ positiva di cinque anni fa”, ha commentato un esperto del Cicr. Il raggiungimento di un consenso significherebbe inoltre il ripristino del versamento della propria quota alla Federazione da parte della Croce rossa statunitense, interrotto per protestare contro l’esclusione della societa’ israeliana. Anche se privi di ogni connotazione religiosa – la croce rossa e’ il rovescio della bandiera svizzera paese neutrale e patria dei padri del movimento – gli attuali simboli non sono sempre e da tutti considerati neutri.


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