Non profit

Croce Rossa: non solo cavilli a Borgo Mezzanone

di Maurizio Regosa

«Non si è trattato di un cavillo formale». È secca la replica di Francesco Rocca, commissario straordinario di Croce Rossa, che a seguito di una sentenza tornerà a gestire il Cara di Borgo Mezzanone in Puglia “strappandolo” al consorzio Connecting People. Una vicenda raccontata da Vita nel numero scorso.
«Il Consiglio di Stato ha ripristinato un principio di legalità», dice Rocca. «Nel caso delle offerte anomale, perché basse o con voci non rispondenti ai servizi richiesti, si procede a una verifica. È una fase in cui si danno chiarimenti, ma non si modifica l’offerta, com’è invece avvenuto. Per questo il Consiglio di Stato ha parlato di molteplici profili di illegittimità.
Ma perché la prefettura avrebbe appoggiato il consorzio?
Non so, ma penso che ci sia stata una condotta illegittima da parte di Connecting People e della stazione appaltante, che si è comportata in modo negligente. La Croce Rossa è stata illegittimamente buttata fuori dal Cara.
Che succederà agli 80 lavoratori?
Se la procedura non fosse stata viziata non saremmo mai usciti dalla gestione, per la quale avevamo impostato dei rapporti di lavoro tenendo conto della nostra organizzazione. Rapporti sui quali ha pesato l’esclusione immeritata. Non si capisce comunque come si sia arrivati al numero di 80 addetti…
Quindi li lascerete a spasso?
Abbiamo già chiesto all’Ufficio provinciale del lavoro di aprire una procedura di reclutamento per il personale necessario al Cara. Nel frattempo, in attesa che l’Ufficio provinciale svolga le sue pratiche, ci siamo rivolti a un’agenzia di lavoro interinale. Facendo contratti di due mesi.
Non potevate prendere direttamente quelli che già lavorano al centro?
Non abbiamo discrezionalità in questo senso. Se hanno i requisiti possono partecipare al reclutamento.
Connecting People ha fatto ricorso. La gestione potrebbe cambiare di nuovo. Non sarebbe meglio aspettare la sentenza della Cassazione?
Noi a suo tempo abbiamo proposto di aspettare una settimana a firmare il contratto. Il Consiglio di Stato avrebbe espresso il suo parere di lì a poco. Non saremmo dovuti uscire dal Cara e non ci sarebbero stati i disagi anche dei lavoratori. Nessuno ci ha dato retta. Ora la situazione è diversa: le procedure sul merito sono esaurite. Il contratto che ha affidato la gestione a Connecting People è stato dichiarato giuridicamente inefficace. Inoltre per la Cassazione ci vorranno almeno due anni.

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